Non sappiamo se l’intenzione fosse rispondere a chi accusa la Roma attuale di non essere più la Roma romana di una volta. Certo il tempismo è sospetto. Il risultato onestamente no.
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Conti, sventola la bandiera
Non sappiamo se l’intenzione fosse rispondere a chi accusa la Roma attuale di non essere più la Roma romana di una volta. Certo il tempismo è sospetto. Il risultato onestamente no.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Bruno Conti, bandiera, leggenda, campione del mondo e d’Italia, resta a Trigoria come responsable del settore giovanile. Non è cosa da poco, visto che la sua permanenza era stata messa in dubbio diverse volte. Contratto rinnovato fino al 30 giugno 2016 (ehi, chi ha detto tre anni come Lobont?). Lui è di Nettuno e la madre è di Cori, ma certo non esiste un simbolo della Roma classica più romano di Conti, come riconosce l’amministratore delegato Italo Zanzi: «Siamo molto felici che continui la sua lunga carriera con noi. Bruno è una vera icona del club. Ha contribuito in modo unico sia da calciatore sia da manager. Non vediamo l’ora di poter centrare nuovi obiettivi assieme a lui».
A sua volta, Conti ha detto: «Il legame che mi unisce a questo club è unico e prolungare il rapporto per me è motivo di grande orgoglio. Sono estremamente soddisfatto dei colloqui che ho avuto con il direttore sportivo Walter Sabatini, la scelta di rinnovare per tre anni è sinonimo di totale sintonia e un segnale di continuità per i programmi che ci auguriamo possano portare la Roma e i suoi giovani calciatori a grandi risultati» .
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