(Corriere dello Sport – S.Di Segni) – Il gap segna la rotta. Cento milioni di ricavi separano la Roma da Juve, Inter e Milan. La soluzione? Scontata: stadio di proprietà. E se la società è riuscita già a ritagliarsi un ruolo da protagonista sul mercato italiano, con l’antidoto si può anche ipotizzare uno sgambetto a uno sceicco: sarà un caso che la Juve, dopo aver costruito il suo impianto, si sia messa a caccia di un top player? L’amministratore delegato della Roma, Claudio Fenucci, in tempi ampiamente sospetti aveva parlato dello stadio come l’unico strumento per raggiungere l’equilibrio finanziario.
Ieri, in occasione dell’assemblea degli azionisti che si è svolta a Trigoria, il dirigente ha rincarato la dose: «Lo stadio è al centro del nostro progetto, i club principali oggi dispongono di cento milioni di euro da ricavi in più, noi non abbiamo scelta, dobbiamo rafforzare il brand e puntare alla realizzazione della struttura» . Di fronte ai piccoli soci che incalzavano, l’ad ha aggiornato le tempistiche e precisato: «Abbiamo avviato un processo trasparente, non vogliamo speculazioni edilizie. C’è una short list di quattro aree, presto la ridurremo a una o due. Sono in corso delle valutazioni che riguardano i trasporti. Entro la fine di agosto, al più metà settembre, sceglieremo il sito» . Della lista fa sicuramente parte Tor di Valle, mentre Ostiense, lato Gazometro, è un’ipotesi spuntata a partita in corso: la Roma, attratta come i suoi tifosi dal fascino di uno stadio nel cuore della città, la sta valutando, ma al momento non ci sono elementi per scommettere sul suggestivo ritorno alle origini, a pochi passi dal quartiere Testaccio.
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