In uno sbarco il segno del destino. Juan Manuel Iturbe atterra a Roma martedì nel primo pomeriggio. Ci diranno che è il posto strategico per essere raggiunti da chiunque voglia chiudere l’affare.
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Città eterna, fede e calcio: per Iturbe è il massimo
Appena arrivato a Roma, Iturbe è rimasto stregato da tifosi e città
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, con lui c’è la mamma, due sorelle un cugino. E c’è l’inseparabile manager Pierpaolo Triulzi, l’uomo che con Gustavo Mascardi dall’Argentina, ha lavorato al progetto Iturbe in Italia e il punto di riferimento costante per il calciatore e la famiglia. Arriva la sera, Iturbe sceglie una amatriciana in un ristorante alla Balduina con la famiglia. E durante la cena arrivano i primi, segretissimi segnali che dopo le undici prendono più corpo. Negli occhi di questo ragazzo si materializza un sogno atteso. Serviva un segnale. E quel segnale arriva, da Milano, dove Walter Sabatini quando è sotto pressione non conosce notte e giorno. Iturbe sente che da turista in attesa di una squadra è diventato un potenziale, sempre più potenziale, calciatore della Roma.
Iturbe e la sua famiglia sono religiosissimi: la due giorni romana avrebbe previsto ieri mattina un altro passaggio a San Pietro, per l’udienza pubblica di Papa Francesco. Imprudente, forse. Sì, imprudente. Parte solo la mamma verso San Pietro. Juan Manuel rimane al Parco dei Principi a dormire. La maglia? La 7 che è stata di Bruno Conti pare lo abbia attratto al punto da sceglierla: indosserà quella in giallorosso. La sera di nuovo alla Balduina a cena. «Una giornata meravigliosa» aveva twittato al mattino. Da oggi si fa sul serio.
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