C’era una volta un ippodromo che si chiamava Tor di Valle. Anzi, c’è ancora, in attesa dello stadio che verrà, o che almeno dovrebbe venire, della A.S. Roma.
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C’era una volta Tor di Valle
C’era una volta un ippodromo che si chiamava Tor di Valle. Anzi, c’è ancora, in attesa dello stadio che verrà, o che almeno dovrebbe venire, della A.S. Roma.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Prima della consegna dell’area, la vecchia proprietà sta smontando lo smontabile e soprattutto piazzando tutto quanto riciclabile, a pezzi o intero.
Hanno trovato destinazione d’uso anche le apparecchiature per le riprese televisive, sono state appena smantellate le “giostre” che tengono in movimento i cavalli a qualunque ora della giornata (ieri erano ben ordinate sul cassone di un camion, evidentemente per una “pronta consegna” dopo essere state proposte in giro agli allenatori che ormai da tempo si sono sistemati in impianti privati), sono diventati ferro per diversa destinazione d’uso tutti i pali di illuminazioni interni alla pista da corsa, come pure balaustre e ringhiere che la delimitavano sul lato tribune.
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