C'è la sosta, e non c’è alcuna fretta.
rassegna stampa
Castan torna a Trigoria ma l’odissea non è finita
Ieri il brasiliano si è limitato a parlare con il tecnico e il ds Sabatini. Garcia lo convocherà solo se il recupero sarà completo e solo se i medici garantiranno sull’assenza totale di rischi. Per tutela della salute del ragazzo e perché...
Il club sta esaminando le carte e sulla base di tale lettura prenderà una decisione. Se presentare, o meno, l’eventuale ricorso contro la squalifica di Kostas Manolas, il difensore centrale squalificato per due giornate per la reazione nei confronti di Morata. Il rientro probabile di Davide Astori renderà meno pesante l’assenza del greco contro il Chievo. Una giornata di sospensione almeno dovrà essere scontata. Quindi c’è tempo fino alla prossima settimana.
Almeno, Leandro Castan ha potuto rimettere piede a Trigoria dopo cinque giorni di assenza e tre di digiuno completo. Come rivela il Corriere dello Sport, gli è accaduto di tutto, una contrattura al bicipite femorale in estate, due ricadute, un’otite, una probabile labirintite, un’infezione al medesimo orecchio in conseguenza dell’infiammazione iniziale, l’innestarsi del classico circolo vizioso che trascina dall’una all’altra, per poi aggiungere al tutto un virus intestinale particolarmente cattivo.
Prudenza. Castan adesso sembra guarito da tutto o almeno avviato alla guarigione. Ma il succedersi dei problemi fisici e la mancanza forzata di allenamento lo hanno ridotto in condizioni pietose. Per essere un calciatore, chiaramente. Per questo dieci giorni di preparazione anche intensa potrebbero non bastare.
Ieri il brasiliano si è limitato a parlare con il tecnico e il ds Sabatini. Garcia lo convocherà solo se il recupero sarà completo e solo se i medici garantiranno sull’assenza totale di rischi. Per tutela della salute del ragazzo e perché non si può correre il pericolo di precipitare in un nuovo problema muscolare. Inoltre Garcia non intende sfiancare i suoi con troppi allenamenti. Oggi c’è una seduta doppia, domani e venerdì lavoro regolare e poi due giorni di riposo. La squadra è abbastanza stanca, nel corpo e nello spirito. Per ricominciare nel modo giusto non serve sputare l’anima, anzi, bisogna tenersela da conto.
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