Una pausa per recuperare le forze e ridisegnare qualcosa. La Roma ha sbagliato le ultime tre partite in casa contro Sassuolo, Manchester City e Milan. Quella che una volta era una fortezza adesso sta togliendo punti per la corsa allo scudetto.
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“Cara Roma, adesso devi cambiare”
Una pausa per recuperare le forze e ridisegnare qualcosa. La Roma ha sbagliato le ultime tre partite in casa contro Sassuolo, Manchester City e Milan. Quella che una volta era una fortezza adesso sta togliendo punti per la corsa allo scudetto.
Il Corriere dello Sport ha intervistato quattro esperti di mercato per cercare di scoprire il motivo di questo momento-no dei giallorossi.
Per Marco Amelia, terzo portiere dello scudetto del 2001, potrebbe essere anche un problema psicologico: «Si avverte il peso di vincere obbligatoriamente. Non parlo dei tifosi, che anzi hanno dimostrato una maturità incredibile. Parlo di ambiente, di addetti ai lavori. Altri giocatori, altri allenatori. Tutti dicono che la Roma è più forte della Juventus. Magari è vero, o comunque plausibile, però quest’alone porta ad essere frenetici nel cercare la vittoria. Non c’è la giusta serenità nell’affrontare le partite. E’ quello che è successo contro il Sassuolo e anche contro il Milan. La partita andava gestita diversamente. Ma niente è perduto, se si trova tranquillità: la Juve ha la Champions League che può farle perdere qualche punto per strada».
Ruggiero Rizzitelli, idolo dei tifosi romanisti nella fine degli anni '80, sospetta: «Il problema è fisico più mentale. Qualcosa è cambiato nella testa dei giocatori dopo la sconfitta contro il Bayern ma non c’è solo quello. Contro il Milan la squadra andava a sprazzi, a strappi. E se lotti per lo scudetto non te lo puoi permettere. Da romanista, benedico il Natale. Questa sosta farà bene ai giocatori e all’allenatore perché tutto sommato niente è perduto. Siamo ancora a -3 dalla Juventus. Garcia? Forse è andato un po’ in confusione, sbagliando delle scelte. Però ripeto, tutto è rimediabile».
E’ più ottimista invece Max Tonetto, l’ex terzino giallorosso negli anni di Spalletti: «Non vedo grandi problemi, credo che questa fase sia un passaggio obbligato verso la crescita della squadra e della società. E’ il primo anno in cui oltre al campionato devi confrontarti con la Champions League. Hanno inciso anche gli infortuni».
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