rassegna stampa

Cannavaro guarda Benatia!

(corrieredellosport.it – BLOG P.Di paola) Non chiamatela sorpresa perché ora non lo è più. La Roma è squadra vera che sa soffrire e sa attendere il momento giusto per colpire.

Redazione

(corrieredellosport.it - BLOG P.Di paola)Non chiamatela sorpresa perché ora non lo è più. La Roma è squadra vera che sa soffrire e sa attendere il momento giusto per colpire. Garcia sembra il generale romano che davanti alle sue legioni aspetta fino all’ultimo momento utile prima di scatenare l’inferno. La Roma è ancora soprattutto Totti ma adesso è anche Benatia, un difensore roccioso e caparbio che si inventa una discesa spericolata nell’area della Samp conclusa con un gol di rara bellezza. La Roma è umiltà, non modestia, è capacità di comprendere che senza preannunciare progetti di plastica si possono realizzare percorsi duraturi. Questa è la strada perché la Roma ora è da sola in testa alla classifica di A dopo cinque giornate: un record per la sua storia.

Si può pareggiare, magari anche perdere ma il Napoli non può giocare così contro il Sassuolo. E non c’entra niente il 7-0 subito dagli emiliani contro l’Inter, così come va dato pieno merito alla squadra di Di Francesco che ha ritrovato l’orgoglio dopo l’incredibile batosta subita dai nerazzurri. Ha fatto tutto il Napoli che dopo tanti elogi si è ritrovato con paure per nulla superate. Alla fine la sbandata c’è stata. Non è bastato il facile inizio di stagione e nemmeno il doppio confronto Borussia-Milan per mettere al sicuro nuove certezze apparentemente acquisite, il famoso salto di qualità tanto atteso. Macché! Alla fine ci ha pensato il Sassuolo a rimettere a nudo ataviche insicurezze, spauracchi del passato che riemergono quando si ritiene impresa impossibile ciò che si può conquistare con applicazione e lavoro. In certe situazioni si distingue puntualmente uno dei giocatori più affezionati a questa doppia immagine, alla metamorfosi inaspettata, al disastro che si alterna alla perfezione: è Paolo Cannavaro. Provate a riguardare la lentezza e l’indecisione con cui osserva Zaza tirare verso Reina. Qualunque possa essere la responsabilità del portiere non è quello il modo di chiudere su un avversario. Non è stata l’unica perla negativa del difensore protagonista insieme a Fernandez di una prestazione purtroppo negativa. Perché si può anche giocar male, ma non si può buttare via così un’occasione per allungare in classifica. Questo era il male del Napoli di Mazzarri. E’ riemerso in tutta la sua bruttezza.

Nota curiosa sul Milan. Abbiamo compreso la nuova tattica di Allegri. Far giocare la squadra solo quando si trova sotto almeno di un paio di gol. Da insegnare nelle scuole calcio.

Infine va sottolineato l’evidente errore del guardalinee che annulla un gol assolutamente regolare al Chievo contro la Juve.