rassegna stampa

Bufera Destro: «Altro infortunio in Nazionale»

 E’ di nuovo bufera intorno a Mattia Destro e al suo ginocchio sinistro che da tempo non gli dà pace anche se le ultimissime notizie inducono a un moderatissimo ottimismo. Ieri è intervenuto sull’argomento il professor Giuliano Cerulli,...

Redazione

 E’ di nuovo bufera intorno a Mattia Destro e al suo ginocchio sinistro che da tempo non gli dà pace anche se le ultimissime notizie inducono a un moderatissimo ottimismo. Ieri è intervenuto sull’argomento il professor Giuliano Cerulli, il chirurgo che lo ha operato alla fine di gennaio. 

L'edizione odierna del Corriere dello Sport, riporta le parole del medico: « E’ sufficiente un movimento anche banale per risvegliare il problema: i colleghi della Nazionale infatti lo hanno fermato. Per infortuni, dobbiamo fare chiarezza: è un termine generico, è necessario anche un cambio di direzione per avere un risentimento dell’articolazione. ma questo non perché i tempi siano stati accelerati: i due mesi sono stati valutati dal punto di vista biomeccanico.

Tempi rispettati?

«No, non ha avuto problemi tali da farlo considerare un atleta convalescente. Non è stato rimesso in campo per battere record, non c’è stata fretta».

Non doveva andare agli Europei?

«Se Destro avesse avuto degli elementi che potessero in qualche modo sconsigliare il suo utilizzo, lui non sarebbe andato. Il gonfiore, il risentimento, è arrivato dopo e ha costretto il calciatore, d’accordo con lo staff della Nazionale, a interrompere l’attività sportiva».

Destro ha mai rischiato la carriera?

«No, Cugat ha detto che non c’erano elementi tali da compromettere anche in futuro l’attività del calciatore. Lui doveva recuperare le funzioni del ginocchio».

Per i tempi di ritorno? Come ritornerà in campo?

«E’ una mia opinione, anche se non l’ho ancora visto: è verosimile che i tempi non siano lunghissimi. La tipologia di patologia non pregiudica il resto della carriera».

Quindi nessuna imperizia?

«Nell’ambito della Roma, no. Problemi nell’intervento, no. Non posso garantire nulla per trattamenti fatto altrove. A volte le attenzioni sono tali per cui è possibile fare qualche trattamento che sembra innovativo e risolutore, ma in medicina bisogna avere prove per eseguire trattamenti».