(Corriere dello Sport - R.Maida) - Nella notte del 29 ottobre, quando la sua coscia destra si lacerò in una rincorsa impossibile a un pallone che era già in mano ad Abbiati, la perdita tecnica venne un po’ sottovalutata.
rassegna stampa
Borini si è preso la Roma
(Corriere dello Sport – R.Maida) – Nella notte del 29 ottobre, quando la sua coscia destra si lacerò in una rincorsa impossibile a un pallone che era già in mano ad Abbiati, la perdita tecnica venne un po’ sottovalutata.
In quel momento Fabio Borini era il sesto attaccante della squadra. Per l’età che aveva, 20 anni, sarebbe stato buono per il torneo di Viareggio. Per la serie A e per i Roma-Milan, era considerato ancora acerbo. Quattro mesi dopo, Borini è un titolare quasi insostituibile per Luis Enrique. Ha mandato Borriello alla Juve e Bojan in panchina, ha messo pressione a Osvaldo e Lamela. E adesso spera nella convocazione di Prandelli, che lo sta studiando da qualche settimana per la Nazionale A. IL DATO - Nelle ultime nove partite di campionato in cui è stato disponibile, Borini ha sempre giocato dall’inizio (a parte il primo spezzone di Catania). Risultato: sei reti segnate, di cui cinque solo nel 2012, con la media-gol più alta tra tutti i giocatori della Roma. In più, con la rete alla Fiorentina di Coppa Italia, ha raggiunto a quota 7 Osvaldo in testa alla classifica dei cannonieri stagionali della squadra. Chissà quanti punti avrebbe senza Borini, che Sabatini ha voluto portare a Trigoria «per inquietudine, perché Fabio aveva caratteristiche diverse da quelle degli altri attaccanti che avevamo» . (...)
LA VOLONTA’ - E’ vero. Borini è davvero un calciatore speciale. Non il migliore di tutti, solo diverso dagli altri. Ancelotti, che lo ha svezzato al Chelsea, lo definiva «un rompiscatole» perché correva dappertutto, continuamente, pressando i difensori in ogni partitella di allenamento. Mai aggettivo fu più azzeccato: quando gioca Borini sembra posseduto da un demonio affamato di pallone, ha una resistenza e una predisposizione al sacrificio che inorgoglisce gli allenatori (...)
LA DIFFERENZA - Ma Borini, che ieri è tornato nella sua Bologna per riposare in famiglia, ha un’altra caratteristica che lo distingue dai giocatori della Roma, anche i più qualitativi: attacca gli spazi, cerca la profondità. Per questo serviva, per questo viene utilizzato con grande frequenza, per questo Donadoni sperava che Luis Enrique lo tenesse in panchina. Contro i difensori lenti del Parma, un attaccante che corre verso la porta senza chiedere il pallone sui piedi diventa difficile da contenere.
IL MERCATO - Ora però per la Roma la sua esplosione può diventare un problema economico. Durante il mercato di gennaio, Sabatini è riuscito a convertire il prestito oneroso in compartecipazione, pagando 2,3 milioni al Parma. Il collega Pietro Leonardi, domenica all’Olimpico, ha sofferto per il gol che ha deciso la partita ma ha pregustato l’affare: ingaggiato a parametro zero dal Chelsea, in pochi mesi Borini ha già raggiunto una valutazione di 10 milioni. «Su di lui avevamo visto giusto. Gli ho detto di continuare così...» ha spiegato Leonardi. Che ne sarà di lui a fine stagione? Borini giocherà ancora nella Roma. Le due società si dovrebbero accordare per il rinnovo della comproprietà, con Okaka che diventerebbe per metà del Parma, rimandando le decisioni definitive al 2013. Quando il prezzo, magari, sarà ancora più alto. Ma i bilanci preferiscono così. (...)
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