rassegna stampa

Borini per continuare, Osvaldo per ripartire

(Corriere dello Sport-R.Maida) La Roma in cerca di equilibrio svela il tridente in altalena. C’è chi sale, come Borini che ha segnato nove reti nelle ultime dodici partite giocate, chi scende,

Redazione

(Corriere dello Sport-R.Maida) La Roma in cerca di equilibrio svela il tridente in altalena. C’è chi sale, come Borini che ha segnato nove reti nelle ultime dodici partite giocate, chi scende,

come Osvaldo che non becca la porta dal 21 dicembre, e chi sta a metà strada, come Lamela che a Palermo ha confezionato l’assist vincente. Luis Enrique si augura che contro il Genoa l’alchimia funzioni meglio dell’altra occasione in cui il trio ha cominciato insieme una partita: Atalanta-Roma 4-1.

 

IL BOMBER - Borini è il più sicuro di essere titolare. (...) Borini per la Roma è tutto, in questo momento: nelle ultime quattro giornate, ha segnato sempre e solo lui. Un gol a partita. Stasera cercherà di allungare la striscia positiva, magari aiutato dai compagni con cui (in campo) si intende alla perfezione, cercando di mantenere il rendimento dell’andata. Proprio a Marassi, a ottobre, fece il primo gol in serie A, senza però poterlo celebrare a causa della sconfitta della Roma.

IL NOVE - Al suo fianco, nella coppia di attaccanti più avanzati, si dovrebbe rivedere Osvaldo, che rientra dopo due settimane di squalifica (manca proprio dalla trasferta di Bergamo). Il vero Osvaldo si è fermato nell’autunno 2011, quando era il capocannoniere della squadra e il centravanti insostituibile per quantità e qualità del lavoro. Al ritorno dalle vacanze di Natale si è bloccato per la brutta lesione muscolare. E quando è tornato in campo, ha giocato poco (154 minuti) e male. Il Genoa è un test molto importante anche per lui, che non segna da tre mesi. Considerando che alle sue spalle Bojan le sta provando tutte per convincere Luis Enrique a dargli fiducia, e che Totti a Milano si riprenderà il posto, stasera Osvaldo non può sbagliare.

IL COCO - E’ in leggera crescita invece Erik Lamela. Si era immalinconito dopo un derby non giocato per motivi tattici: dopo l’espulsione di Stekelenburg, è stato lui a lasciare il posto a Lobont. Il passaggio per Borini a Palermo, che ha portato a cinque il conto dei suoi assist vincenti, gli ha restituito una vetrina che mancava da molte settimane. E oggi l’occasione è enorme. «Preferisco giocare trequartista, anche se sto imparando a fare l’attaccante perché così vuole l’allenatore» ha confidato candidamente Lamela la scorsa settimana. L’infortunio di Totti lo accontenta. Partirà da posizione più arretrata, libero di attaccare la porta frontalmente, favorito dai movimenti delle due punte. E’ il ruolo che lo ha reso famoso al River Plate, è il ruolo che gli ha permesso di segnare l’unico gol in serie A: il 23 ottobre all’Olimpico contro il Palermo.

IL DATO - Statistiche alla mano, i gol potrebbero arrivare subito. Nel primo quarto d’ora. La Roma è la squadra di serie A che segna di più nei minuti iniziali (10 reti). Il Genoa, invece, ha incassato già otto gol in questo intervallo temporale. La serie continuerà? Dipende molto da Borini, Osvaldo e Lamela, lo strano tridente. Alla vena degli attaccanti è legata buona parte delle speranze europee, rilanciate dai risultati della domenica di campionato. Alla Roma invernale è mancato l’equilibrio difensivo, è vero. Ma anche in fase propositiva non c’è stato molto da sorridere: nelle ultime cinque giornate, la squadra ha sfornato solo quattro gol. Pochi per andare in Europa, pochissimi per ribaltare la classifica ed entrare in Champions League.