(Corriere dello Sport - S.Di Segni) -La storia più o meno recente della Roma in due capitoli, secondo Franco Baldini: c’era una volta un presidente «in qualche modo costretto a rilevare il club», l’ultimo padrone che ha coronato il sogno dello scudetto; in mezzo una banca «che ha svolto un ruolo importante e ha consentito alla Roma di essere una società di serie A» ; con essa, è arrivato un gruppo di americani che hanno previsto una «sostenibilità, non tanto la possibilità di fare business» . Franco Sensi, Unicredit e James Pallotta
rassegna stampa
Baldini: Per Pallotta non è un business
(Corriere dello Sport – S.Di Segni) – La storia più o meno recente della Roma in due capitoli, secondo Franco Baldini: c’era una volta un presidente «in qualche modo costretto a rilevare il club»
. Un pomeriggio non basta per sviscerare le tappe intermedie del lungo percorso, il direttore generale sceglie tre soggetti e tre momenti storici per parlare del “calcio del terzo millennio”, intervenendo al Palazzo dei Congressi dove è andato in scena il dibattito su “Passione contro business”: «Sensi è stato talmente coinvolto da questo amore e ha capito che avrebbe guadagnato l’immortalità vincendo un titolo che mancava da diciotto anni. Si è speso non solo in termini di energie ma anche di patrimonio per poter raggiungere l’obiettivo. Non ho mai visto una persona più felice di lui quando ha vinto lo scudetto, è stata una cosa fantastica» .
IL PRIMO DISCORSO - L’occasione è buona per raccontare ancora dell’approccio dell’ex general manager dell’Inghilterra con la proprietà a stelle e strisce: «Quando ho incontrato Pallotta per la prima volta, volendo capire che tipo di imprenditore avevo davanti, gli ho chiesto perché avesse in mente di acquistare la Roma. Lui mi parlò delle sue origini italiane e del desiderio di fare qualcosa nel nostro Paese per cui potesse essere ricordato. Mi rassicurai ulteriormente, quando gli dissi che inizialmente ci sarebbero stati investimenti da fare, perché mi spiegò che non veniva per fare business e che i soldi li faceva con i fondi d’investimento» . Baldini giura che gli americani non siano arrivati nella Capitale per un’operazione «mordi e fuggi» e per vendere la Roma «al miglior offerente, se mai ce ne sarà uno: ho dubbi, vista la china che sta prendendo il mondo» . Il primo discorso di Pallotta fu convincente, «sembrò allettante per me, per mettere a frutto le mie esperienze in un posto che fondamentalmente amo. Spesso ci facciamo mille domande sul perché prendiamo delle scelte, magari ci chiediamo chi ce l’ha fatto fare, ma in alcuni casi prima si fanno le cose e poi si trovano i motivi. Quello che rimane è la passione» . [...]
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