(Corriere dello Sport – R.Maida) - Il 28 marzo del 1993, mentre Totti debuttava in serie A a Brescia, Roberto Baggio aveva già giocato un Mondiale da protagonista
rassegna stampa
Baggio e Totti, pura magia
(Corriere dello Sport – R.Maida) – Il 28 marzo del 1993, mentre Totti debuttava in serie A a Brescia, Roberto Baggio aveva già giocato un Mondiale da protagonista
e si avviava a vincere la Coppa Uefa con la Juventus. Esattamente 19 anni dopo, Totti e Baggio si sono incontrati nel bar del centro sportivo di Trigoria in occasione della visita alla Roma degli aspiranti allenatori della Federcalcio. Quattrocentosedici gol in serie A complessivi (211 Totti, 205 Baggio) uno accanto all’altro, in un metro quadrato di superficie. L’evento è stato celebrato dal sito della Roma, che ha accostato i due campioni con il motto latino Virtus unita fortior («Nell’unità la virtù si rafforza»).
IL COLLOQUIO - La chiacchierata è stata breve, perché Totti era indaffarato tra cure alla coscia infiammata e lavoro differenziato sul campo, ma piuttosto interessante. Baggio ha confidato a Totti di essere entusiasta dei sistemi di lavoro di Luis Enrique, tra tattica e preparazione atletica: «Se avessi incontrato un tecnico come lui, la mia carriera sarebbe durata di più...» ha detto, con un pizzico di nostalgia per i vecchi tempi. Ha poi spiegato di non avere più voluto giocare a calcio dopo l’addio del 2004, nemmeno per beneficenza, per non farsi male alle ginocchia, e di essere molto attratto dalla carriera di allenatore, che potrebbe davvero intraprendere in futuro. Totti ha confermato le buone sensazioni del “collega” a proposito di Luis Enrique, che dopo l’allenamento ha risposto alle domande degli studenti, e ha chiesto a Baggio di tornare presto a trovarlo.
RISPETTO - Chi ha assistito al colloquio racconta di un Totti emozionato, intimidito, quasi in soggezione rispetto al mito. Ma il ghiaccio è stato presto spaccato attraverso l’argomento calcio, che i due conoscono molto bene e vedono allo stesso modo: dalla parte della qualità e dello spettacolo. Totti in realtà da ragazzino amava più Mancini, per la classe abbinata al senso di appartenenza alla Sampdoria, e forse anche per una certa somiglianza nelle caratteristiche tecniche, ma ha sempre ammirato il carisma silenzioso di Baggio, che tra l’altro ha aiutato la Roma a vincere lo scudetto segnando un gol alla Juventus con la maglia del Brescia nella parte finale del campionato 2000/01[...]
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