Non si placa l'eco delle polemiche tra Conte e Garcia. Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, riprendendo le parole in conferenza stampa del tecnico juventino; molti provinciali si sono fatti strada nel calcio. Basti pensare, appunto a Garcia; oppure a gente come Ancelotti e Mourinho. Allenatori che ovunque sono stati, sono riusciti a conquistare il cuore dei tifosi; non così, è successo a Conte: si capisce che si applica da anni per diventare Mourinho. Il tecnico bianconero, come il collega portoghese, ha bisogno di evocare il nemico anche dove non c’è. Ricordiamolo il primo Antonio Conte da mister in erba. Faceva tenerezza. Arrivava da Siena e Bari, passando per le nebbie di Bergamo, completamente afono davanti alle telecamere della tivù. Avete mai sentito Mourinho afono? Conte ha dentro il fuoco dei provinciali veri, senza la redenzione del carisma. Tornando al carattere dispregiativo con cui Conte si è riferito alla province; qualche maligno potrebbe insinuare che la sua Juventus gioca da provinciale, non riuscendo tuttavia ad emergere in Europa. Conte e Garcia sono fatti per non amarsi. Il tecnico francese si è ritrovato in un campionato nuovo e a fare i conti con la fatiscenza degli stadi, la timidezza a senso unico degli arbitri, il delirio della giustizia sportiva. Rudi Garcia ha ricevuto plausi da tutta Italia per come fa giocare la squadra, ma quando si è trovato a parlare da leader è stato subito bacchettato: «Così, non fate che alimentare la cultura del sospetto» sentenziò Conte. Probabilmente, dopo queste parole, Garcia si sarà fatte molte domande e forse qualcuno, si sarà impegnato a raccontare al tecnico giallorosso gli ultimi quarant'anni del calcio italiano.
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Antonio e Rudi sono fatti per non amarsi
Non si placa l’eco delle polemiche tra Conte e Garcia. Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, riprendendo le parole in conferenza stampa del tecnico juventino; molti provinciali si sono fatti strada nel calcio.
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