rassegna stampa

Pjanic fa calcoli “Sette finali e una è vinta”

Meno una. Fa il conto alla rovescia delle “sette finali” prima della sosta natalizia Miralem Pjanic, ieri chiamato a sostituire il genio e la classe dello squalificato Francesco Totti.

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Meno una. Fa il conto alla rovescia delle “sette finali” prima della sosta natalizia Miralem Pjanic, ieri chiamato a sostituire il genio e la classe dello squalificato Francesco Totti.

Tanta densità in mezzo al campo e per il bosniaco, così come per tutta la squadra, non è stato facile portare a casa i tre punti: «Per vincere ci sono volute personalità e qualità. La partita non era cominciata bene, abbiamo preso un gol veloce, inaspettato, alla prima occasione. Però a Bergamo c’era la determinazione di portare a casa questa partita e si è visto fino al novantacinquesimo», e aggiunge «Come ha detto il tecnico ci sono sette finali fino a Natale. Abbiamo cominciato bene questo ciclo e abbiamo festeggiato con i nostri tifosi per questa prima partita decisiva vinta. E’ stata una bella serata».

Una bella serata soprattutto per il debuttante Michele Somma, difensore di 19 anni entrato in campo nel secondo tempo dopo l’ennesimo infortunio, questa volta di Torosidis. Strappato alla primavera di Alberto De Rossi, che dapprima non doveva essere stato tanto felice di privarsene vista la delicata trasferta dei suoi ragazzi a Bari, il giovane calciatore ha giocato una partita pulita, concentrandosi sulla fase difensiva, ma trovando anche spunto in fase offensiva, cercando di far salire la sua squadra, troppo schiacciate nella seconda frazione di gioco. «Per vincere ci sono volute personalità e qualità. La partita non era cominciata bene, abbiamo preso un gol veloce, inaspettato, alla prima occasione. Però a Bergamo c’era la determinazione di portare a casa questa partita e si è visto fino al novantacinquesimo. Stare con i grandi campioni aiuta, nella Roma ci sono giocatori fantastici e hanno accolto benissimo noi giovani», ha dichiarato a fine gara. Nel finale è stato ammonito per un fallo su una vecchia volpe come Rolando Bianchi: «Mamma mia, una punizione che non finiva più...», commenta ridendo.