Ha “annusato” l'atmosfera dello Stadium da solo, passeggiando nel cerchio di centrocampo mentre le squadre facevano riscaldamento: in quel momento José Mourinho era un uomo sereno che respirava calcio. Già, il respiro di quel calcio a cui potrebbe presto dire addio se i Friedkin dovessero decidere di non rinnovargli il contratto. Perché sì, hai voglia a incassare i (tanti) soldi dell'Arabia, ma le sensazioni che ti lascia sottopelle una sfida al vertice in Serie A, in uno stadio esaurito di cori e di passione là non la rivivrai mai.
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Mourinho: “Una sola differenza, il loro gol”
Insomma, c'era la sensazione - scrive 'Tuttosport' - che si trovasse in un posto dove sentiva di essere tra pari, tra persone di calcio e dove non contavano più i colori delle maglie come una quindicina d'anni fa. Che poi la sua Roma non abbia gran che brillato è un altro discorso. Mou ha passeggiato nell'area tecnica, ha guardato foglietti e si è confrontato con i suoi assistenti. Ma questa volta non c'è spazio per il rammarico. Solo per la difesa dei suoi e l'onore agli avversari: "Il risultato poteva esser diverso ma sono contentissimo della prestazione. Quando si parla della Roma serve rispetto per quello che stiamo facendo in mezzo a tante difficoltà. Il gol ha cambiato la gara: loro difensivamente sono fortissimi e lottano per lo scudetto..."
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