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Zingari da Serie A

(Fatto Quotidiano – L.De Carolis) Il marcio sta salendo verso la Serie A, mentre scattano gli interrogatori.

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(Fatto Quotidiano - L.De Carolis) Il marcio sta salendo verso la Serie A, mentre scattano gli interrogatori.

L’ inchiesta sul calcioscommesse metterà a soqquadro la B e la Lega Pro, cambiando i verdetti del campo e seminando squalifiche e penalizzazioni per calciatori e club. Ma nelle carte dei pm di Cremona affiorano partite e nomi della massima serie, perché agli scommettitori piaceva puntare anche sul calcio da copertina. E allora il rischio concreto è quello di campionati completamente stravolti, da cima a fondo, e di altri arresti eccellenti. Molto dipenderà anche dall’esito degli interrogatori, che inizieranno questa mattina a Cremona. IL GIP Guido Salvini ascolterà i sette finiti nel carcere cittadino, tra cui l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista, uno dei membri di spicco dell’or ganizzazione che avrebbe truccato le gare. Tutti dovrebbero però avvalersi della facoltà di non rispondere. Verranno invece interrogati nelle loro città, in date da definire, gli indagati finiti agli arresti domiciliari.

Tra questi c’è anche Giuseppe Signori, passato dai fasti nella Lazio e nella Nazionale agli arresti domiciliari. Lui alla stampa ha chiesto “pietà”, mentre ieri altri calciatori indagati hanno rivendicato la propria innocenza. Cristiano Doni, fantasista e bandiera dell’Atalanta (nonché ex azzurro) assicura di aver “sempre agito nel rispetto delle regole”. Eppure per i pm è “coinvolto pesantemente da chi parla al telefono”. Davide Quadrini del Sassuolo, accusato di aver truccato la partita contro il Siena, si dice “del tutto estraneo”. Anzi, sostiene di avere informato a suo tempo le autorità federali e penali “della notizia, che mi era indirettamente giunta, di questioni relative a presunte scommesse”. Ha parlato anche Sergio Pellissier, bomber del Chievo di A, estraneo all’indagine.

In un’intercettazione Bellavista chiede a Gianfranco Parlato, altro membro dell’or ganizzazione, di metterlo in contatto proprio con “il Pelli” per aggiustare un’imprecisata gara, su cui gli scommettitori erano pronti a puntare 400 mila euro. “Bellavista non lo conosco e non l’ho mai sentito, né ho mai ricevuto proposte per truccare gare” spiega Pellissier. Intanto si sono mossi anche i giudici del pallone. Il procuratore federale Stefano Palazzi, dopo aver aperto ufficialmente un’indagine, ha telefonato al pm di Cremona Roberto Di Martino per chiedere gli atti dell’inchiesta. Un segnale di vita, dopo mesi di inerzia della Federcalcio e dei suoi organi. Eppure di strane partite e strane scommesse in B e Lega Pro si parlava dal dicembre scorso. NON SOLO. Le 18 partite finite nell’inchiesta di Cremona erano state segnalate dalla Snai, agenzia che raccoglie le scommesse legali, all’Aams, l’ente che controlla giocate, e che a sua volta dovrebbe avvertire la Federcalcio in caso di puntate sospette. La Snai aveva riferito delle giocate anomale su quelle gare, con puntate in massa sullo stesso risultato. “C’erano tutte nostre segnalazioni” assicura Giorgio Cambini, quotista dell’agenzia. Ma l’in - chiesta dei pm del calcio inizia solo ora, dopo gli arresti e i titoli a nove colonne.

Entro fine mese Palazzi potrebbe deferire calciatori e club alla Commissione disciplinare, primo grado della giustizia sportiva. In ballo c’è la composizione dei prossimi tornei di A, B e Lega Pro. Atalanta e Siena, neo-promosse in A, potrebbero essere punite per responsabilità oggettiva. Rischiano di restare in B, con punti di penalizzazione. Tra i cadetti “ballano” Padova (qualificatosi ai play-off) Livorno e Ascoli. C’è nervosismo a Bologna. Nelle intercettazioni si parla di Brescia- Bologna dello scorso 2 aprile, finita 3 a 1: proprio il punteggio previsto dagli scommettitori. Le agenzie avevano notato un flusso anomalo di puntate sulla gara (il doppio di quelle per Milan- Inter), tanto da chiudere anticipatamente le scommesse. Dopo la partita, al campo di allenamento dei rossoblù arrivarono gli ispettori della Figc, ma dai controlli non emerse nulla. La gara non è sotto inchiesta, ma tifosi della Sampdoria già chiedono il ripescaggio in A al posto del Bologna. Nelle intercettazioni compaiono più volte anche Chievo, Bari, Genoa e Roma. Rossoblù e giallorossi, il 20 febbraio, chiusero l’incontro con un 4-3.

Mezz’ora prima della partita, Paoloni chiama un membro del gruppo degli “zingari”, per invitarlo a puntare sull’over. Paoloni, al telefono, fa anche il nome del romanista Daniele De Rossi, ma l’intercettazione, secondo gli inquirenti, non avrebbe alcun peso investigativo. Quella su De Rossi appare come una pura millanteria e, considerato che la telefonata avviene appena mezz’ora prima dell’incontro, anche la “combine” sembra inventata, visto che l’organizzazione operava sempre con largo anticipo sulle partite. Poi c’è Inter-Lecce, su cui gli scommettitori puntarono contando nel 4 a 0 dei nerazzurri. Ma finì 1 a 0. Il nome di Daniele Corvia, attaccante del Lecce, compare spesso. Affiorano chiacchierate sulla Juventus, c’è chi millanta rapporti con i vertici della Fiorentina. In una telefonata si parla di tre giocatori del Torino.