rassegna stampa roma

Zero zero asset, la Roma al buio

(Leggo – F. Balzani) Una semisconosciuta società lussemburghese, la smentita degli arabi e il ritorno dei russi. Non è l’ultimo film di 007, ma la cronaca della cessione dell’Associazione Sportiva Roma

Redazione

(Leggo – F. Balzani) Una semisconosciuta società lussemburghese, la smentita degli arabi e il ritorno dei russi. Non è l’ultimo film di 007, ma la cronaca della cessione dell’Associazione Sportiva Roma

Un processo che va avanti da 6 mesi e che ieri ha registrato un clamoroso colpo di scena: «Aabar non ha presentato un’offerta di acquisto per la Roma e non intende farlo in futuro». L’annuncio, secco, è di Al-Husseiny (amministratore delegato del Fondo sovrano di Abu Dhabi), ha buttato giù dal letto i tifosi della Roma.Per la verità sulla genuinità della busta attribuita ad Aabar c’erano state subito delle perplessità: possibile che la banca non sapesse che il Fondo, suo importante azionista con il 4,99%, era pronto a presentare un’offerta da 140 milioni? Impossibile, appunto. E, allora, per quale motivo volare a New York per raggiungere un’intesa con DiBenedetto e soci? La risposta è arrivata ieri: Aabar alla Roma proprio non ci pensa. A questo punto è lecito credere che il suo nome sia stato usato solo come specchio per le allodole, per invogliare cioè gli altri offerenti a farsi avanti (va ricordato che in origine la scadenza per le offerte vincolanti era fissata a prima di Natale per poi essere spostata al 31 gennaio).Ma chi ha architettato tutto? E, soprattutto, chi è il «mittente» della prima busta, in ordine temporale, arrivata sul tavolo di Rothschild? La risposta a quest’ultima domanda è: ufficialmente la Claraz Sa. Una società lussemburghese nata il 22 settembre 2010 (due mesi dopo il passaggio della Roma nelle mani di Unicredit) dalle ceneri della «Lomeny Strategie Sa» con sede legale al civico 16 di Boulevard Emmanuel Servais, a qualche metro di distanza dalla Banque Priveè Edmond De Rothschild, che dimora al numero 20. Quest’ultima, ufficialmente, non ha alcun legame con Rothschild - advisor della cessione della Roma - ma i cui dirigenti Marco Ambrosien, vice presidente private banking e direttore dell’area «family office», Reinald Loutsch ed Elise Lethuillier, vice-direttore del «family office», figurano o nei cda della stessa Claraz o della serie di holding a essa collegate con un tortuoso sistema di scatole cinesi. Ma, se anche fosse, perché Rothschild avrebbe messo insieme un tale intrigo? L’ipotesi più affascinante è che si tratti di una sorta di copertura per un «nuovo» investitore. Ed ecco spuntare il nome di Naguib Sawiris, il padrone di Wind e amico di famiglia dei Sensi, che potrebbe tentare la scalata grazie ai nuovi proventi ottenuti dalla fusione con i russi di VimpelCom.Oggi se ne saprà di più. In mattinata, infatti, avrà luogo la prima riunione tra Rothschild, Unicredit e il cda di Roma 2000 di cui fa parte anche Rosella Sensi. Nel corso della riunione si dovrà iniziare a valutare le offerte e a rispondere a chi (la Consob?) chiederà chi ci sia dietro l’offerta targata Claraz sa.