(Leggo-F.Balzani)Dal paradiso all’inferno, dall’esaltazione allo sconforto in un’ora e mezzo. Zeman non è cambiato. Fuori dal campo (con le dichiarazioni al vetriolo in settimana contro Palazzo e Juventus) e in campo dove la Roma ha surclassato il Bologna per 60 minuti andando in vantaggio 2-0 e subendo una rimonta in 19’ che riapre pesanti interrogativi. «Non tutte le ciambelle riescono col buco - ha esordito Zeman in conferenza stampa - ci siamo accontentati di un buon primo tempo e poi ci siamo disuniti. È mancata la concentrazione nei 90 minuti, ma lavoriamo insieme da due mesi e siamo sulla buona strada».
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Zeman: «Pagati tre errori»
(Leggo-F.Balzani) Dal paradiso all’inferno, dall’esaltazione allo sconforto in un’ora e mezzo. Zeman non è cambiato. Fuori dal campo
Il primo gol di Gilardino è stato provocato da un brutto errore di Piris: «Tutti e tre i gol sono arrivati da sbagli individuali. Ho cambiato Ivan con Marquinhos perché volevo più spinta su quella fascia». A difendere Zeman, invece, ci pensa il ds Sabatini: «È un brutto colpo, ma non c’entra nulla la filosofia zemaniana con questa sconfitta. Non può essere un buon allenatore per 65’ e uno scarso in un quarto d’ora. E poi non è lui che va in campo. Dobbiamo ancora registrare la squadra, ci penserà l’allenatore. Piris? Ora non uccidiamolo, prima di quell’errore aveva fatto due diagonali difensive importanti. Ho visto anche cose positive: la prova di Totti, i progressi di Lamela».
Si autocondanna Burdisso («La sconfitta è colpa mia, sul terzo gol ho sbagliato») mentre Balzaretti resta ottimista: «Abbiamo avuto un black out di 2 minuti che ci ha condannato, ma sono positivo. Siamo stati anche sfortunati col palo di Totti». Sfortuna o no, il digiuno della Roma in casa dura ormai da 6 mesi (2-0 all’Udinese l’11 aprile) e il distacco dalla vetta è già di cinque punti.
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