(Leggo - F.Balzani) «Alle dimissioni non ci penso proprio, questa Roma può arrivare al terzo posto e non dite che il nostro gioco è prevedibile».
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Zeman: «Io non vacillo»
(Leggo – F.Balzani) «Alle dimissioni non ci penso proprio, questa Roma può arrivare al terzo posto e non dite che il nostro gioco è prevedibile».
Nessun passo indietro, nessun ripensamento. Insomma il solito Zeman. Il boemo stasera a Parma si gioca una buona fetta del suo futuro sulla panchina giallorossa, ma da parte sua non ci sono dubbi: «Leggo sui giornali che vacillo, ma a me la società non ha detto questo. Mi dimetterei se la squadra non mi seguisse per 90 minuti, ma per una buona mezz’ora sia contro l’Udinese che col Genoa i giocatori hanno dimostrato di saper giocare il mio calcio. Ora serve solo più concentrazione, abbiamo buttato 6 punti». Ma la distrazione non è l’unico problema: «Il mio calcio è fatto da inserimenti senza palla mentre c’è qualche giocatore che ancora non ha questa abitudine e punta al possesso anche quando bisogna velocizzare. In difesa ho due centrali forti, ma non giocano con la squadra: o scappano dietro o si fermano, devono imparare a leggere le situazioni in campo».
Si dice anche che Zeman sia troppo integralista: «Ho le mie convinzioni. Finché qualcuno non mi convince che son sbagliate, continuo con queste. Ogni allenatore dovrebbe avere delle idee e proporle. Quelli senza idee non mi piacciono». E tra le sue idee non è contemplata quella di rivedere De Rossi regista: «Mi meraviglio di voi che seguite la Roma da tempo: De Rossi non ha mai fatto il regista, lo faceva Pizarro e per 8 anni Daniele ha giocato da intermedio, quello è il suo ruolo naturale. L’anno scorso lo faceva? Ha fatto anche il centrale di difesa con Luis Enrique se è per questo». Lo stesso discorso vale per Pjanic («A me ricorda Barone che nel mio Foggia giocava da interno sinistro») mentre per Destro si prospettano tempi duri: «In questo momento è dietro Totti, Osvaldo e Lamela che mi danno più affidamento. La prima Roma era stata creata sulla carta, sul campo poi cambiano le valutazioni». Allontanata la parola scudetto, cambia invece l’obbiettivo: «Possiamo arrivare terzi e lo abbiamo dimostrato, se si esclude la gara con la Juve».
Infine una bacchettata: «Armero ha sputato a Tachtsidis. A Sky hanno fatto vedere il secondo sputo per terra che ha scagionato il colombiano, ma il primo non lo era». Squalificato Tachtsidis e promosso Bradley titolare, l’unico dubbio per stasera riguarda la fascia sinistra: si prevede una staffetta tra Dodò e Marquinho.
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