rassegna stampa roma

Vucinic indesiderato. Higuain il sogno

(repubblica.it – M.Pinci) Come la scorsa stagione, una maglia nerazzurra (Milito ieri, Stankovic oggi) chiude nel peggiore dei modi la stagione della Roma.

Redazione

(repubblica.it – M.Pinci) Come la scorsa stagione, una maglia nerazzurra (Milito ieri, Stankovic oggi) chiude nel peggiore dei modi la stagione della Roma.

Stavolta, però, l'annata giallorossa termina ben prima del fischio finale del campionato: il probabile addio alla coppa Italia, ultimo obiettivo dell'anno, chiude con sei gare e un mese di anticipo la stagione delle delusioni aprendo la strada alla "rivoluzione" americana. Ieri a Trigoria Montella ha parlato a lungo con la squadra. Un confronto duro e inevitabile dopo il terzo ko interno consecutivo. Ma che certo non basterà a risolvere i problemi di un gruppo svuotato della propria essenza, con giocatori scarichi fisicamente e inariditi di quelle "motivazioni" cui il tecnico ha spesso fatto riferimento. Una squadra al tappeto che Vucinic, con il doppio errore a porta vuota tra sabato e martedì, rappresenta al meglio.

Proprio l'attaccante, passato in un anno da idolo di una rincorsa scudetto solo sfiorata a elemento indesiderato, è il volto di questo momento. A dicembre era già pronto a partire: lo voleva il Tottenham, che al club giallorosso avrebbe corrisposto 10 milioni e non meno di 4 al giocatore. Il contratto della vita, saltato per il "niet" di Ranieri, che ha infiammato i suoi rapporti già gelidi con il tecnico.

La svolta societaria, poi, non ha fatto che peggiorare la sua situazione: per ogni volta in cui DiBenedetto sottolineava la sua passione per Vucinic, questi vedeva allontanarsi la speranza di lasciare Roma per rispondere alla chiamate di Inter e Spurs. Delusione divenuta palpabile all'Olimpico sotto forma di una svogliatezza che i tifosi come i compagni - e alcuni leader del gruppo dopo Roma-Palermo hanno voluto farglielo presente - non hanno perdonato. Situazione simile per Menez, mal sopportato dall'ambiente, duramente strigliato ieri da Montella per l'atteggiamento remissivo. Per lui, l'aria inglese sembrerebbe più respirabile di quella di Milano e Torino. Resterà invece Borriello, purché abbia spazio. Dietro di lui, una schiera di soldati stremati dalle battaglie degli ultimi anni. Cosa sarà di Perrotta, Taddei, Cassetti, Juan e Doni? Difficili da piazzare per far posto alla rifondazione. Già, perché il campo non lascia dubbi: la Roma va ricostruita, nonostante tempo e mezzi non consentano di farlo in una sola estate. Qualche acquisto (giovani entro i 23 anni) e tanti arrivederci, in attesa di individuare l'allenatore giusto. Soprattutto, due obiettivi: oltre al talento di Pastore, la coppia Baldini-Sabatini sogna un grande centravanti. Il nome, quello di Higuain del Real, che proprio Baldini aveva portato in Spagna ai tempi del soggiorno madrileno. Costo proibitivo, 20-25 milioni, ma ingaggio sostenibile da 3,5 milioni annui netti. Meglio dirlo chiaramente: un'operazione difficile da portare a termine. A Madrid, però, sognano De Rossi, alle prese con un rinnovo non semplice per la sua richiesta di garanzie tecniche (ed economiche) e di un rinnovo contestuale al padre, allenatore della Primavera. Per questo, e forse per la prima volta, un addio non è da escludere. In fondo, si tratta di una rivoluzione.