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Volo Bojan: «Mi sono sbloccato»

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Un lampo accecante, una carezza sul cuore, un incantesimo. Finalmente, Bojan Krkic.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Un lampo accecante, una carezza sul cuore, un incantesimo. Finalmente, Bojan Krkic.

Come si dice folletto buono in spagnolo? Duende bueno, lo chiamano così. Entra nella storia al 20' del primo tempo, e la partita diventa favola: lancio di De Rossi, aggancio con il destro, carezza con il sinistro. Un gol poetico come ne faceva al Barcellona, il primo con la Roma, dopo due mesi passati nel guscio.

«Finalmente, questo gol ci voleva — racconterà alla fine —. Sono molto felice, perché ha sbloccato me e la squadra. Ringrazio il pubblico per l'affetto che mi mostra, è stato emozionante segnare sotto la curva Sud, spero di ripagarlo a suon di gol». La piccola magia di Bojan introduce un grande spettacolo: è la prima vittoria casalinga della Roma, è la simbiosi con il pubblico che sognava Luis Enrique. «La gente è stata splendida, ci ha aiutato, ha apprezzato l'atteggiamento, il nostro pressing esalta i tifosi, ora siamo in simbiosi», gongola Luis Enrique. Ci sarebbe spazio anche per un altro incantesimo, dal re dei maghi, direttamente da calcio d'angolo, ma il palo fa capire a Totti che non è la sua serata.

 

PAURA E LIETO FINE Perché gli dei del calcio hanno deciso di guastare anche questa giornata, intervenendo sulla trama. Sarebbe stata troppa grazia, d'altronde, per una storia ancora al principio. Prima addormentano Lobont, risvegliando l'Atalanta, poi puntano la coscia destra di Totti. Risentimento al gluteo, domani esami decisivi. Francesco giura di stare «bene, nulla di grave. Sono uscito per precauzione, anzi col senno di poi sarei rimasto in campo, già negli spogliatoi il dolore era diminuito. Vittoria importantissima, ora prepariamo bene il derby», e lui ovviamente farà di tutto per esserci. Simplicio, l'intuizione felice di Luis Enrique, regala il gol della sicurezza e apre al lieto fine. Incredibile la sua storia, da rinnegato a protagonista. «Abbiamo tanti giocatori di qualità, gioca sempre chi ha più fame. Questa è una grande vittoria, abbiamo mostrato il calcio che vogliamo — l'analisi dell'allenatore —. Anche se non siamo ancora perfetti». Quasi scontento delle verticalizzazioni ritrovate dalla squadra e del drastico calo del possesso palla? «Siamo stati più veloci, ma in certi momenti bisogna avere pazienza per conquistare campo».

ORA PIU' VICINI Titoli di coda sul sorriso largo di Thomas DiBenedetto, che alla fine scende negli spogliatoi per abbracciarsi tutti, e sulle parole di Daniele De Rossi, leader in campo e portavoce del progetto fuori, tanto da essere più vicino il suo rinnovo del contratto: ha accettato i bonus che gli offre la Roma, ma le parti sono ancora distanti sullo stipendio fisso. «La gente ha capito questo progetto. La squadra è il giusto mix tra vecchi e giovani. L'allenatore è l'ideale, somiglia tanto a Spalletti. Noi ci divertiamo e ora cominciamo a vincere. Bene, no?».