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Viviani vola in azzurro «Grazie a Luis Enrique»

(Gazzetta dello Sport-F.Oddi) Titolare nelle due partite con lo Slovan, titolare (capitano, e rigorista) nella Supercoppa Primavera con la Fiorentina, davanti a Sacchi e Ferrara, titolare quasi certamente anche stasera con l’Under 20, in...

Redazione

(Gazzetta dello Sport-F.Oddi) Titolare nelle due partite con lo Slovan, titolare (capitano, e rigorista) nella Supercoppa Primavera con la Fiorentina, davanti a Sacchi e Ferrara, titolare quasi certamente anche stasera con l'Under 20, in Svizzera.

Poi, per Federico Viviani, un futuro tutto da scrivere: aveva scalzato Pizarro nel ruolo di vice De Rossi, l'acquisto di Gago ha rimescolato le carte. «Ma io andrò avanti con lo stesso spirito con cui sono andato a Riscone — spiega — Lavorare, imparare, migliorarmi. Solo così potrò ritagliarmi un po' di spazio con tanti campioni. Il mister tratta tutti allo stesso modo, non sta a vedere uno da dove viene o dove ha giocato fino a ieri. Fa le sue scelte e va dritto per la sua strada».

Spogliatoio sereno Che poi è la cosa che ha creato più problemi al tecnico, specialmente con Totti. Viviani, come da copione, smentisce, ma sembra sincero. «Nello spogliatoio non ci sono tensioni. Totti non ha detto una parola su questa storia, né ha mai creato un problema. Ha continuato ad allenarsi alla grande, da campione qual è. Io? Forse non ho ancora realizzato del tutto ciò che mi è capitato, ed è meglio così: pensarci troppo può essere deleterio. Ma da gennaio, da quei due calci di punizione con l'Inter Primavera, mi è cambiata la vita: la Nazionale, che non mi aveva mai chiamato, Montella che mi fa allenare coi grandi, lo scudetto Primavera, Riscone. Quando Luis Enrique ha detto che ero stato quello che lo aveva sorpreso di più stavo in camera, me lo hanno riferito e pensavo a uno scherzo. Ho realizzato quando me lo ha detto Burdisso: lui è uno che ti aiuta sempre, ma non certo il tipo che scherza su queste cose».