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Viviani promosso sul campo: «Mi piace»

(Il Romanista-V.Meta) Alla vigilia della partenza per Brunico aveva salutato gli amici fra il serio e lo scherzo: «Allenarmi con i grandi per due settimane mi farà crescere. E poi magari riesco a convincere Luis Enrique, non si sa mai…».

Redazione

(Il Romanista-V.Meta) Alla vigilia della partenza per Brunico aveva salutato gli amici fra il serio e lo scherzo: «Allenarmi con i grandi per due settimane mi farà crescere. E poi magari riesco a convincere Luis Enrique, non si sa mai...».

Tre settimane dopo, Federico Viviani può dire di aver centrato l’obiettivo, almeno stando alle parole del tecnico, che a chi gli chiedeva se ci fosse un giocatore che l’avesse colpito in modo particolare, non ha avuto esitazioni: «Viviani. Viviani mi piace tanto».

Salvo aggiungere, di fronte agli sguardi perplessi della sala stampa: «Il giocatore della Primavera». Giocatore della Primavera Viviani lo è stato e anagraficamente potrebbe esserlo ancora, anche se sarà difficile togliergli la maglia della prima squadra, su cui ha voluto il numero 92 (il suo anno di nascita) anticipando Luca Antei, che infatti ha preso la 13. A Riscone Federico non ha sbagliato niente e soprattutto è sceso in campo in ogni allenamento con l’atteggiamento che piace a Luis Enrique, concentrato, determinato e dimostrando una personalità che ha stupito solo chi non lo conosceva. La sua seconda stagione in Primavera (la prima da titolare) è stata quella della svolta: decisivo per la conquista dello scudetto, Viviani può dire di aver già segnato all’Olimpico (in finale di Coppa Italia con la Fiorentina), dove ha pure rischiato di esordire in serie A contro il Parma, visto che se i gialloblù non avessero rimontato, Montella avrebbe fatto entrare lui. Regista dal passo elegante, visione di gioco, lancio e tiro dalla distanza con entrambi i piedi e pure una precisione millimetrica nei calci piazzati, Viviani trova la sua collocazione ideale nel 4-3-3 da vertice basso davanti alla difesa, posizione che gli permette di sfruttare al meglio le sue qualità nell’impostazione. Luis Enrique se n’è accorto subito, tanto che in tutte le amichevoli disputate fin qui, l’ha sempre schierato da regista arretrato. E ha scoperto che Viviani gli piace, gli piace tanto.