rassegna stampa roma

Villas Boas-Roma, lunedì la risposta

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Il nuovo allenatore della Roma magari non avrà un nome altisonante, non sarà un condottie­ro, ma sarà un tecnico giovane, colto, preparato, all’altezza della situazione, quasi...

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(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Il nuovo allenatore della Roma magari non avrà un nome altisonante, non sarà un condottie­ro, ma sarà un tecnico giovane, colto, preparato, all’altezza della situazione, quasi sicuramente stra­niero.

Il grande nome rimasto è quello di Villas Boas, il portoghese che piace a tutti, diventato popola­rissimo dopo aver vinto l’Europa League. Ha appena detto, alzando la Coppa, che vuole restare al Por­to, ma Baldini ha ancora una pic­cola speranza di convincerlo, pun­tando sulle tante affinità emerse parlando di calcio tra di loro. Bal­dini ha messo in campo il suo cari­sma, tutte le sue qualità dialettiche e le sue conoscenze. Pare che ab­bia chiesto anche a Mourinho di fa­re una telefonata a Villas Boas per convincerlo ad accettare la Roma. Non sarà facile, la sua strada sem­bra segnata, ma lunedì Baldini avrà un nuovo contatto con Villas Boas, l’ultimo tentativo per quello che è (era?) una delle primissime scelte, insieme a Guardiola e An­celotti.

DIDIER - Se Baldini non riuscirà a convincere il portoghese, da lune­dì Sabatini comincerà a lavorare su altri obiettivi, incontrando per­sonalmente gli altri candidati alla panchina della Roma. Il primo no­me è quello di Didier Deschamps. E’ già stato contattato dai due nuo­vi dirigenti giallorossi, ha preso tempo. Ha un altro anno di contrat­to con il Marsiglia, ma considera chiuso il suo ciclo. Sarebbe felicis­simo di tornare in Italia e poter prendersi una rivincita con la Ju­ve, dopo essere stato mandato via al termine del campionato del ri­torno in Serie A. Deschamps viene etichettato come juventino di fer­ro, ma dalla Juve è andato via ma­lissimo e ha rotto completamente con il passato. Il francese nei col­loqui che ha avuto ha chiesto di co­noscere meglio il progetto ameri­cano. Rispetto agli altri stranieri conosce perfetta­mente l’italiano. Con il Monaco è ar­rivato a giocare una finale di Cham­pions League, non può essere un caso, ha qualità indiscus­se.

GLI ALTRI - Piace anche Garcia, il giovane allenatore del Lilla che sta portando via lo scudetto proprio al Marsiglia. Ma forse avrebbe biso­gno di un periodo di rodaggio, che la Roma non può permettersi. E’ molto apprezzato anche Domin­gos, il tecnico dello Sporting Bra­ga, giovane anche lui, ma che pare si sia già promesso allo Sporting Lisbona, una grande di Portogallo. E Unai Emery è un vecchio pallino di Sabatini. Lo conosce da quando allenava l’Almeria. Lui stava se­guendo Felipe Melo che giocava al Celta Vigo e rimase im­pressionato dalla piccola squadra spagnola nella qua­le si vedeva la mano dell’allenatore. Sa­batini vuole cono­scere bene questi allenatori, prima di prendere la decisione finale. Baldini si occupa del contatto con Villas Boas, ma se non si convince il portoghese, la scelta spetterà al nuovo direttore sportivo, che comunque si con­fronterà sempre con l’attuale ma­nager della Federazione inglese. Ieri è circolato anche il nome di Manuel Pellegrini, il cileno che al­lena il Siviglia. Un allenatore di esperienza, un grande nome, un tecnico anche culturalmente pre­parato (è ingegnere), ma è un’ipo­tesi remota.

COLLOQUI ITALIANI - Tra gli italiani non ci sono soluzioni che vanno be­ne per la Roma. Domani Sabatini incontrerà Pioli, ha un buon profi­lo, ha fatto un buon campionato con il Chievo, ma la squadra di maggior livello che ha allenato fi­nora è stato il Parma, ma fu esone­rato e al suo posto fu preso Ranie­ri proprio dopo una sconfitta con­tro i giallorossi. Sembra un po’ po­co per allenare una squadra del li­vello della Roma.