(Il Tempo)La Roma non nega al Milan le celebrazioni annunciate con l’esodo in massa nella Capitale, il Milan non nega alla Roma la speranza di restare in corsa per la Champions, ma lo zero a zero finale non è frutto di comune rinuncia.
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Verdetto più giusto per il campionato
(Il Tempo) La Roma non nega al Milan le celebrazioni annunciate con l’esodo in massa nella Capitale, il Milan non nega alla Roma la speranza di restare in corsa per la Champions, ma lo zero a zero finale non è frutto di comune rinuncia.
Hanno provato a vincere prima i romanisti, poi la capolista, infine adeguandosi a un risultato che non fa versare lacrime a nessuno. Non era parso un Milan con il sangue agli occhi, controllo del gioco ma rari tentativi convinti, l’area mai cercata neanche sui calci piazzati, pane abituale per i denti di Ibra, ma anche per quelli dei saltatori saliti dalle retrovie. Tutto sommato buon primo tempo romanista nonostante l’infortunio a Brighi. Montella ha scelto Rosi spostando a sinistra Taddei e assegnando a Vucinic il ruolo di incursore a tutto campo. I cambi di fronte e le incursioni sulla destra hanno costretto Abbiati a un paio di miracoli.
Totti mai fermo a conferma di grande condizione atletica. Musica diversa nella ripresa, squadre più lunghe, milanisti più convinti, Robinho e Boateng a un passo dal gol, giallorossi in affanno per l’abituale calo di tono. Borriello per Vucinic, anche per lui obbligatorio lavoro sporco, ma c’è quasi un assedio da fronteggiare sul cambio di marcia milanista. Lungo il recupero, serve per dilatare il minutaggio in A del diciottenne Caprari.
Nella corsa all’ultimo traguardo europeo che sta animando, insieme con l’affannosa rincorsa alla salvezza, lo scorcio finale del campionato, vive oggi una seconda tappa fondamentale con la trasferta della Lazio a Udine. Considerando già blindate le posizioni di Inter e Napoli, sarà questo il solo scontro diretto della zona Champions nelle restanti tre giornate, due per la Roma che ha anticipato il suo impegno. La Juventus, tornata in corsa dopo l’impresa corsara romana, aspetterà domani sera il Chievo con il vantaggio di poter regolare l’intensità delle proprie motivazioni in base ai risultati delle altre pretendenti, il calendario la incoraggia nonostante il ritardo, anche se l’ultimo turno le propone la visita del Napoli. Per tornare alla sfida del Friuli, al centro dell’interesse nel pomeriggio festivo, pesante per Guidolin la rinuncia a Inler, lo conforta però il recupero di Sanchez, che potrebbe modificare il trend negativo delle ultime partite.
Anche Reja, che torna a casa sua con inalterate ambizioni nonostante la disavventura contro la Juventus, ha i suoi problemi, pesanti le assenze di Ledesma e Mauri, fuori per squalifica. Più allarmante, però, sotto il profilo psicologico, l’interesse perfino eccessivo riservato alle impennate presidenziali, dopo la task force e le manette, la richiesta di giocare in Europa a Firenze. Mossa poco apprezzata dal Coni, Petrucci che attende il saldo per l’affitto dell’Olimpico si è sentito preso in giro, a Formello la vicenda ha lasciato qualche divagazione di troppo, non è il momento di perdere di vista l’obiettivo che, nella valutazione della stagione, sarebbe ampiamente meritato. In chiave salvezza, non immotivate le lamentele del Lecce per il posticipo del derby di Genova: del resto la contemporaneità è diventata ormai una barzelletta, se si è deciso di riservarla solamente alla giornata finale, prima o poi le saranno dedicati i minuti di recupero.
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