(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Non si nemmeno arrabbiava più, lo ha detto lui.
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Vai Montella: ricordi da Aeroplanino Parma vuol dire scudetto
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Non si nemmeno arrabbiava più, lo ha detto lui.
Per questo, probabilmente, i soli 11 minuti giocati (7 più 4 minuti di recupero) quel 16 maggio di due anni fa gli sono sembrati il sommesso canto di un cigno che non aveva più voglia di volare. Vincenzo Montella, a 35 anni ancora da compiere, dando il suo piccolo contributo nella vittoria contro il Catania, quel giorno salutava l’Olimpico. L’Aeroplanino non avrebbe più indossato nessuna tenuta da calciatore. Era pronto a voltare pagina, ad inseguire un nuovo sogno. Di sicuro, però, nemmeno nelle sue ambizioni più sfrenate avrebbe potuto immaginare che meno di due anni dopo sarebbe rientrato nel suo stadio da allenatore della Roma. Invece è andata così, e domani Montella guiderà la squadra giallorossa contro un avversario particolare: il Parma.
LA FESTA SCUDETTO Perché? Facile. Sempre all’Olimpico, il 17 giugno 2001, a 27 anni tagliava il traguardo più importante della sua carriera di calciatore: lo scudetto. Una festa, una bolgia, un misto d’inferno e paradiso coagulato attorno ad una squadra che aveva proprio in Totti, Montella e Batistuta i suoi simboli. La Trimurti del gol anche quella domenica non deluse, ed infatti andarono a segno in quest’ordine per sancire un 3-1 che si è incagliato per sempre nella memoria giallorossa. Reduci Fino a lunedì scorso, l’unico reduce di quella squadra straordinaria era solo il capitano, che adesso invece ha trovato compagnia. Forse anche in nome di quel giorno, domani, l’Aeroplanino punterà proprio su Totti per guidare l’attacco giallorosso verso quella che rappresenterebbe la prima vittoria all’Olimpico romanista dell’era Montella. Un giorno da non dimenticare, sperando che i corsi e i ricorsi siano di buon auspicio. Al Parma, infatti, da giocatore Vincenzo ha segnato sei reti complessive, che gli hanno fruttato cinque vittorie e un pareggio. In quella cinquina, ovvio, il successo che è valso lo scudetto, festeggiato degnamente il giorno successivo in una festa di compleanno (è nato il 18 giugno) che in tanti ricordano memorabile anche per il brindisi con il «nemico» — e ora collega— Fabio Capello, nato proprio lo stesso giorno.
VISITA MEDICA Altre storie, che Montella vorrebbe rivivere in vesti diverse. Nel frattempo, chissà se sogna di rivitalizzare un gigante malinconico come Adriano. L’attaccante domani mattina a Trigoria sarà visitato dal professor Castagna, che lo ha operato alla spalla. L’impressione è che si possa prendere a pretesto un recupero più lento del previsto per rispedirlo in Brasile, stavolta per sempre. Tra l’altro, anche i contorni delle sue procure (Gilmar Rinaldi o Roberto Calenda?) si stanno complicando e i sussurri di frizioni sono sempre più forti. Mago Montella si tappi le orecchie. La bacchetta magica sarà meglio usarla contro il Parma.
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