(Il Romanista - B.De Vecchi) Il centravanti è stato assassinato verso sera. E’ il titolo di un bel libro di Manuel Vazquez Montalban, penna di cui non si sentirà mai abbastanza la mancanza. Ma magari il centravanti risorge verso sera. Questa sera sarebbe perfetta per la resurrezione di Marco Borriello, centravanti della Roma, titolare.
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Vai Borriello, è la tua partita
(Il Romanista – B.De Vecchi) Il centravanti è stato assassinato verso sera. E’ il titolo di un bel libro di Manuel Vazquez Montalban, penna di cui non si sentirà mai abbastanza la mancanza. Ma magari il centravanti risorge verso sera....
Non è squalificato come Totti, non è sotto tiro come Menez, non sbaglia i gol a porta vuota come Vucinic, non si lamenta più quando va in panchina, da quando in panchina c’è un altro centravanti, Vincenzo Montella. Uno che lo apprezza. Lo dice pubblicamente, non lo nasconde nemmeno in privato. Perché il mestiere degli allenatori è fare delle scelte e il tecnico ha scelto Totti (e, visti i numeri, ha fatto bene) e ha escluso Borriello. Il mestiere del centravanti è fare gol,ma il mestiere del calciatore è anche allenarsi in silenzio, in attesa della prossima occasione. Borriello lo fa e non sta neanche insilenzio: esulta quando segna Totti, quelloche gli ha tolto il posto. Ma sarebbe un errore collegare la mancanza dei gol dell’ex milanista con l’arrivo in panchina di Montella e il cambio di modulo.
Quando Ranieri si è dimesso, 20 febbraio, Borriello non segnava da 18 giorni. E in due delle prime tre partite di Montella (a Bologna e con lo Shakhtar), il titolare era stato proprio Marco, con Totti in panchina. I suoi gol, finora 15 in stagione, mancavano da un bel po’. Già, i suoi gol. Tanti e anche importanti. Uno anche in Coppa Italia e mica uno qualsiasi, un gol alla Lazio su calcio di rigore nella gara che ha segnato l’eliminazione dei biancocelesti e uno dei tanti derby vinti dalla Roma (cioè tutti quelli disputati) in questi due anni. La Lazio peraltro era già stata castigata in campionato da Borriello, ancora su rigore, con la collaborazione di Muslera. E nella galleria di questa sua stagione romanista, che rimane comunque positiva,non possono che finire anche perle preziose come il gol a Milano, in casa della squadra che si avvia a vincere il campionato, e quello, di forza, potenza e grinta, che avviò la rimonta contro il Bayern Monaco. Ma in tanti hanno dovuto inchinarsi di fronte a lui in una stagione dove, nonostante il momento no, in molti si sono posti la domanda “Dove sarebbe la Roma senza i gol di Borriello?” Poi è meglio non rispondere. I suoi gol mancano tantissimo. Quando Borriello segnava, la Roma era arrabbiata di essere a 2 punti dal quarto posto. Anzi, era terza, perché ancora si doveva giocare la gara di recupero contro il Bologna. Ora che ha smesso prima di segnare e poi di partire titolare, la Roma guarda al quarto posto come a un obiettivo quasi irraggiungibile. Era il 2 febbraio, giorno della partita casalinga contro il Brescia, finita 1-1 perché Eder pareggiò il suo gol. Un gol di rapina, da centravanti, verso sera. Il centravanti risorge verso sera.
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