rassegna stampa roma

Uno stadio al verde

Per reggere un anticipo di 400 milioni di euro ci vogliono investitori che ancora mancano. Il problema restano i collegamenti: con Marino si era calcolato un costo di 188 milioni di euro per i nuovi convogli, ora il preventivo ha già superato i...

Redazione

Fra Olimpiadi e nuovo stadio della Roma, Francesco Gaetano Caltagirone ha incassato un 2-0 sanguinoso. La giunta Raggi rinuncia ai Giochi per non arricchire i privati e i poteri forti. Ma farà lo stadio dove si arricchiranno privati e poteri forti, con l’eccezione del potere forte romano per eccezione, quello dello stesso Caltagirone, scrive Gianfrancesco Turano su "L'Espresso".

Il trasporto pubblico è la componente centrale nel progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, curato da Luca Parnasi. L’iter procede con due tipi di difficoltà. La prima è legata ai collegamenti. L’assessore Paolo Berdini è intervenuto sul progetto chiudendo la strada alla diramazione della linea B verso lo stadio. Ora si punterà tutto sulla Roma-Lido, una delle peggiori linee ferroviarie d’Europa, che dovrebbe passare da quattro treni (teorici) l’ora a sedici: uno ogni quattro minuti. Con Marino si era calcolato un costo di 188 milioni di euro per comprare i nuovi convogli. Nel frattempo, senza fare nulla, il calcolo ha già superato i 200 milioni che corrispondono al contributo a carico dei privati in opere durante i 36 mesi necessari alla realizzazione dell’impianto, che costa altri 200 milioni di euro.

E qui sorge il secondo problema. Per reggere un anticipo di 400 milioni di euro per 36 mesi ci vogliono investitori con le spalle molto solide. Si è detto sin dall’inizio che James Pallotta li avrebbe trovati. Ma il quadro politico traballante della capitale non è la premessa migliore per rischiare capitali. Secondo quanto risulta a “l’Espresso”, i fondi israeliani che si erano raccolti dietro il progetto dell’archistar Daniel Libeskind si sono ritirati. «Non so chi siano», commenta Parnasi. È questo il motivo per cui Pallotta ha incaricato Goldman Sachs di cercare altri finanziatori nella prospettiva, smentita dallo hedge funder statunitense, di cedere il club.