(Corriere dello Sport – G.d’Ubaldo) Unicredit vuole trovare una via d’uscita, dopo che la cessione della Roma è finita in un vicolo cieco.
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Unicredit in America per cedere la Roma
(Corriere dello Sport – G.d’Ubaldo) Unicredit vuole trovare una via d’uscita, dopo che la cessione della Roma è finita in un vicolo cieco.
A meno di una settimana dal termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti, i vertici della banca vogliono capire meglio la reale consistenza della cordata americana. Così il responsabile corporate della banca, Piergiorgio Peluso, è partito per New York, dove non è da escludere che oggi possa raggiungerlo il vice direttore generale Paolo Fiorentino. L’incontro servirà a sondare il terreno con gli interessati e capire se ci sono davvero le condizioni per vendere la Roma. A pochi giorni dalla “ dead line”, Unicredit si sta impegnando a trovare un’offerta che si avvicini il più possibile alla stima di 150 milioni fatta in estate e che dia garanzie per il futuro del club, sulla base di un piano industriale solido. IL RETROSCENA - L’incontro, previsto per oggi, è stato favorito da un importante studio legale romano, che ha tenuto segreti i nomi dei potenziali investitori americani. Vi parteciperà anche l’a. d. di Rothschild, Daffina. Con questa soluzione la banca sta studiando la possibilità di mantenere una quota di minoranza, per affiancare almeno inizialmente il gruppo americano, formato da un numero ristretto di investitori, vicini politicamente a Clinton. Sembra che nella cordata non ci sia John Fisher, il magnate di Gap, il cui nome era stato accostato alla Roma un paio di anni fa. E’ fuor di dubbio che Unicredit stia cercando in tutti i modi di creare un’alternativa ad Angelucci, l’imprenditore romano pronto a formulare l’offerta vincolante, ma del quale la prima offerta non è stata ritenuta all’altezza dalla banca. Angelucci, di fronte alla possibilità di trovarsi a competere con il gruppo americano, potrebbe pensare a un rilancio. Che la banca voglia cercare di chiudere la pratica Roma è stato confermato anche ieri da Federico Ghizzoni, l’a. d. di Unicredit, che, a margine della conferenza “ Italia degli innovatori” ha detto: «Sulla Roma stiamo lavorando duramente ». SCHERMAGLIE -Intanto ieri c’è stata l’udienza arbitrale davanti al giudice Ruperto con i legali di Unicredit (Di Gravio) e di Italpetroli (Gambino e Conte). Anche in quel contesto c’è stata una conferma del “mandato esplorativo” affidato a Peluso per conoscere più da vicino i potenziali investitori americani. L’avvocato Di Gravio come era prevedibile ha chiesto un nuovo rinvio, quelli di Unicredit hanno acconsentito. Quindi l’arbitrato non si è chiuso ieri, il professor Ruperto dovrà aspettare ancora per emettere la sentenza. Nonostante il giudice fosse molto contrario a far slittare ancora il verdetto, alla fine ha accettato. A livello tecnico la proroga dell’arbitrato “ ammnistrato” deve essere ratificata dalla Camera arbitrale della Camera di commerci, ma la decisione spetta al professor Ruperto. Oggi si saprà quanti mesi di proroga verranno concessi, non potranno essere più di sei, probabilmente saranno due. E’ possibile che si vada a finire ai primi di maggio. In questo periodo si procederà alla costituzione della Newco e alla scissione della Roma da Italpetroli. Ieri i legali di Unicredit e Italpetroli sono tornati ad incontrarsi dopo qualche mese. E’ probabile che Rosella Sensi resti alla guida della Roma fino alla fine della stagione. E il presidente dell’Uefa, Michel Platini, ieri ha sgombrato il campo su un possibile conflitto di interessi di Unicredit, incaricato alla cessione della Roma e main sponsor della Champions League:« Di certo Unicredit non mi ha mai chiesto un arbitro “ buono” per le partite della Roma. Se dovesse succedere li caccerei subito».
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