(Corriere dello Sport - A. Ghiacci) - La Roma non è per tutti. Vendere sì, ma con criterio. E’ il concetto espresso da Paolo Fiorentino, dirigente di Unicredit e consigliere della nuova società, che a La politica nel pallone, condotta da Emilio Mancuso su Gr Parlamento, è tornato a parlare delle trattative per la cessione delle quote azionarie della banca.
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Unicredit guarda alla Cina per piazzare nuove azioni
(Corriere dello Sport – A. Ghiacci) – La Roma non è per tutti. Vendere sì, ma con criterio. E’ il concetto espresso da Paolo Fiorentino, dirigente di Unicredit e consigliere della nuova società, che a La politica nel pallone,...
«Abbiamo la possibilità di cedere il 20 per cento della nostra quota - spiega Fiorentino - ma non a chiunque. Vogliamo provare a valorizzare ancora la Roma attraverso l’ampliamento degli azionisti che possano dar valore al brand. Non monetizziamo, valorizziamo». In altre parole, Unicredit favorirebbe l’ingresso di un fondo sovrano cinese senza smantellare la propria partecipazione. La strategia apprezzerebbe l’asset Roma e permetterebbe alla banca di recuperare una quota delle perdite subite con la transazione effettuata a suo tempo con la famiglia Sensi, affare che ha azzerato i crediti portando in cambio tanti beni senza mercato (-54 milioni secondo la trimestrale pubblicata da Unicredit) di Italpetroli, oltre alla Roma.
Fiorentino conferma: «Gli eventuali investitori asiatici sarebbero una grande possibilità. Stiamo verificando se dall’altra parte del mondo ci sia un interesse. Il momento di turbolenze dei mercati non aiuta a investire in settori non nevralgici come il calcio ma siamo fiduciosi e non abbiamo fretta»Thomas DiBenedetto, che domenica ha festeggiato in tribuna la vittoria con il Lecce, condivide la filosofia, secondo Fiorentino: «Sia Unicredit che gli americani vogliono una Roma sempre più forte. Anche per questo stiamo vagliando delle opzioni in Cina, ma non solo, per cedere una quota». Tra Unicredit e il presidente sembra scattato un grande feeling: «E’ piacevole girare per Roma con lui, che dietro a una patina di bonaccione è molto lucido e ha sempre fatto affari. E’ un negoziatore terribile, quasi quanto me». Viva la modestia: «E Pallotta è molto più presente in società di quanto sembri». Grande armonia, insomma, anche sulla questione dei compensi che verrà discussa in un Cda che è stato rimandato. «Sulle persone chiave - conclude Fiorentino - c’è un comitato remunerazione che ancora non si è espresso. E’ stata stabilita la cornice ma non l’ammontare».
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