rassegna stampa roma

''Una partita superdecisiva De Rossi? Ingiustificabile''

(repubblica.it – M.Pinci) Dentro o fuori. Se il Milan, nel bagaglio per Roma, non ha dimenticato lo spumante, a Trigoria l’aria di festa è lontana. La gara dell’Olimpico, match scudetto per Allegri&co, è invece l’esame...

finconsadmin

(repubblica.it – M.Pinci) Dentro o fuori. Se il Milan, nel bagaglio per Roma, non ha dimenticato lo spumante, a Trigoria l'aria di festa è lontana. La gara dell'Olimpico, match scudetto per Allegri&co, è invece l'esame di maturità che attende la Roma sulla strada per la Champions. Anche per questo, Montella studia novità.

CORSA CHAMPIONS - Un solo punto. Quello che manca al Milan per festeggiare il suo diciottesimo scudetto. Ma anche, e questo è ciò che interessa di più a Montella, il punto che divide la Roma dalla Lazio, ciò che serve per completare l'inseguimento al quarto posto. "La Champions la merita chi fa più punti", giura Montella. Che, poi, si nasconde nei pronostici: "Chi è in vantaggio è sempre favorito, lo dice la classifica, anche se non vuol dire che chi sta dietro non possa rimontare. Anche due domeniche fa, a 7 punti, pensavo ci si potesse ancora credere. Ora è l'ultimo ostacolo e abbiamo una partita superdecisiva. Ci crediamo, contro le big la squadra non è mai mancata, in questo senso meglio il Milan che altre. Troppe volte però siamo arrivati a un passo dal salto di qualità. E poi questo non è stato fatto". Inevitabilmente, il week end romanista, che terminerà soltanto dopo lo scontro diretto domenicale tra Udinese e Lazio ("Sarebbe stato più opportuno si fosse giocato alla stessa ora, ma non è per questo che una o l'altra andrà in Champions"), passerà

 

per lo stato mentale con cui si presenterà all'Olimpico il Milan. Montella non ha dubbi: "Mi aspetto un Milan che voglia fare risultato con la serenità di classifica che ha. Ma a volte può essere uno svantaggio. Noi dobbiamo fare il massimo per prevalere, abbiamo bisogno di vincere e dobbiamo vincere". Nessun calcolo, allora: "Dobbiamo pensare che servano 3 vittorie, dobbiamo entrare in campo per vincerle tutte. Però se sapessi già i risultati delle altre squadre potrei rispondere diversamente". Per questo, è pronta la mini rivoluzione. RIVOLUZIONE TATTICA - Arrivederci, almeno per 90 minuti, a chi ha deluso. Largo, invece, a una Roma diversa. Con le squalifiche di Perrotta e De Rossi, Montella pensa a ridisegnare squadra e modulo. "Penso a un cambio tattico - ammette l'allenatore a poco più di 24 ore dal fischio d'inizio - più di tante altre volte. Penso anche alle caratteristiche mentali e morali dei giocatori più che a quelle tattiche. Ci sto pensando ma non ho deciso. O se ho deciso non lo dico. Poi si può cambiare in corsa e credo che la partita di domani si possa decidere nel secondo tempo". L'idea: un 4-4-2 con Rosi e Taddei esterni e in attacco Totti vicino a uno tra Vucinic e Borriello. "Ma con Marco - spiega Montella - mi priverei di un Totti nel ruolo di centravanti, dove rende al cento per cento. La scelta cadrà lì, è quella la valutazione da fare". Un'opinione che, però, lo stesso allenatore, ridiscute immaginando una Roma con il trequartista: "Simplicio o Menez? Ho opzioni differenti, ma anche Totti potrebbe giocare lì, anche se giocando centravanti mi può dare di più". LE SPINE DI MONTELLA - Rischiano, quindi, si restare fuori sia Menez che Vucinic, deludenti dall'avvio dell'avventura di Montella sulla panchina romanista. "Da loro ci aspettiamo di più, hanno caratteristiche importanti. Credo abbiano possibilità per finire degnamente il campionato. Il calcio di oggi ci dice che si deve difendere e attaccare con più giocatori possibile, avere la predisposizione al sacrificio e lo spirito di adattamento che fanno la differenza. La differenza per ambire a certi traguardi in Europa la fa la continuità". Il tempo degli appelli, per Montella, è finito: "Non ci possiamo permettere che qualcuno giochi al di sotto delle proprie possibilità. Tutti insieme come gruppo possiamo vincere ma attraverso le caratteristiche di squadra". Un pensiero, Montella lo riserva anche a De Rossi, espulso e squalificato per 3 giornate. Duro l'allenatore: "Un fallo ingiustificabile, ci stanno le giornate di squalifica. Ha sbagliato e un allenatore non può accettare situazioni del genere, rischi di compromettere un campionato. Ci ho parlato subito dopo la partita, mi ha detto che voleva difendersi e era anche sincero. Poi a rivedere le immagini ho avuto altre sensazioni". "RESTO AL 90 PER CENTO. MA..." - Il risultato della gara con il Milan, e l'esito della corsa Champions, rischia di pesare anche sul futuro del tecnico. Che, però, non fa percentuali sulla propria permanenza: "Quando mi avevano detto che al 90 per cento sarei stato l'allenatore del prossimo anno ho detto che lo so. Ma anche che chi ha il 10 per cento è favorito. Non sono qui per sponsorizzare la mia posizione ma per lavorare. Sono lusingato degli attestati di stima ricevuti in questo breve periodo. Poi se son rose fioriranno". Percentuali cresciute grazie ai recenti risultati positivi, arrivati spesso oltre il novantesimo: "Se la squadra vince in 9 andando al 95' in 5 dentro l'area non è casuale - spiega l'allenatore - soprattutto se succede tante volte". Il dato che preoccupa, semmai, è la tenuta difensiva: "I numeri non mentono quasi mai, ma vanno interpretati. Non sempre riusciamo a difendere con 10 uomini e la differenza la fa quello. Le squadre che sono in finale di Champions vediamo quanto e come difendono, il Manchester aveva dieci uomini sempre sottopalla". Non sarebbe una soluzione ricorrere a una gabbia per Ibrahimovic, almeno secondo il tecnico giallorosso: "Ci organizzeremo per ovviare alle loro incursioni: non hanno solo Ibrahimovic". In settimana, invece, hanno tenuto banco le polemiche di Lotito e Reja contro gli arbitraggi in favore dei giallorossi. Montella gioca a nascondino: "Non è opportuno sprecare energie mentali per discorsi extrasportivi. Dobbiamo concentrarsi solo sul campo e ovviare anche agli eventuali errori dell'arbitro e a questo devo preparare la squadra. Non devono mai diventare alibi per la squadra". Sarebbe grave il contrario.