rassegna stampa roma

Una firma storica

(Il Messaggero – S.Carina) – – Era solo una formalità che andava comunque sbrigata. Da ieri c’è anche la firma su un accordo suggellato ad inizio mese: Tom DiBenedetto è il nuovo proprietario della Roma.

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) - – Era solo una formalità che andava comunque sbrigata. Da ieri c’è anche la firma su un accordo suggellato ad inizio mese: Tom DiBenedetto è il nuovo proprietario della Roma.

Il closing della trattativa per il passaggio della società alla cordata Usa è stato firmato poco prima delle ore 14: il gruppo del finanziere statunitense acquisisce così da Unicredit il pacchetto di maggioranza del club giallorosso. Una giornata lunghissima, quella dell’imprenditore Usa, che dopo essere sbarcato a Fiumicino con il volo delle 7.45 proveniente da Boston, ha trascorso la mattinata in albergo, prima di raggiungere (per ultimo) gli uffici dello studio legale Grimaldi, in via Pinciana. Ad attenderlo, oltre al legale Baldissoni, il manager della Raptor Fund, Pannes, e il presidente del cda di Roma 2000, Zimatore, anche l’attuale presidente giallorosso Cappelli. Il tempo dei saluti, di constatare l’avvenuto deposito su un conto corrente dei soldi - 34 milioni da parte statunitense, 26 da Unicredit - e la firma è arrivata. Con questo atto, il 67% della Roma ereditato dalla famiglia Sensi è confluito in Neep Roma Holding, la società partecipata al 60% dal sodalizio americano e al 40% dalla banca. Una firma che chiude un’era e ne apre un’altra che per Cappelli si annuncia ricca di soddisfazioni: «Sono molto contento, abbiamo concluso tutte le formalità e questa trattativa, durata nove mesi come un parto, ha avuto buon fine. Si tratta di un progetto sano, che non vuole illudere ma che è destinato a lungo termine. Abbiamo scelto loro, perché non volevamo affidare la Roma nelle mani del primo che passava». Che non è certamente DiBenedetto che diventerà presidente soltanto fra 15-20 giorni, con il nuovo cda: «Stiamo cercando la data ideale», l’ammissione di Cappelli. L’istituto di credito non sembra comunque esser intenzionato a vendere immediatamente la propria quota: «Ora siamo per restare – spiega Cappelli - poi penseremo a vendere. Del progetto Usa ci ha convinto la passione e la mentalità del business sportivo. Vogliono vincere». Che si annuncia roseo – in attesa dei risultati sul campo - almeno dal punto di vista finanziario. Dopo il closing con l’acquisto del 67% della Roma per 60,3 milioni, avverranno una serie di ricapitalizzazioni in modo da poter garantire al club fino a un massimo di 100 milioni in tre tranche. «L’importante capitalizzazione con cui la società affronterà i prossimi anni - ha spiegato il vicedirettore generale di UniCredit, Fiorentino - assicura alla Roma solidità e capacità competitiva. Tutto ciò conferma la bontà della scelta dei partner americani che rappresentano una visione del business sportivo e del calcio che non sarà solo una novità per la Roma, ma per il panorama sportivo italiano». In serata, poi, DiBenedetto (insieme a Cappelli) ha raggiunto Bratislava, facendo il suo ingresso nello stadio Pasiesky alle 19,40 e intrattenendosi con la squadra prima dell’inizio della gara. La nuova era, è realmente iniziata.