(Il Romanista - V. Valeri) - È indubbio, da un paio d’anni a questa parte, che il calcio uruguagio stia aprendo una bella breccia nel sistema italiano. La serie A, infatti, negli ultimi tempi ha accolto Cavani, Hernandez, Gargano, Perez, Muslera, Gonzalez e anche Gastòn Exequiel Ramìrez Pereyra, classe 1990, centrocampista offensivo del Bologna.
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Un predestinato. Ha fatto il primo goal in A contro la Lazio
(Il Romanista – V. Valeri) – È indubbio, da un paio d’anni a questa parte, che il calcio uruguagio stia aprendo una bella breccia nel sistema italiano. La serie A, infatti, negli ultimi tempi ha accolto Cavani, Hernandez, Gargano,...
Di lui, dopo appena una stagione nel massimo campionato nostrano, se ne parla insistentemente in chiave mercato. La Roma, a detta del procuratore Vincenzo D’Ippolito, ha pronta una nuova offerta per il cartellino del suo assistito: «La Roma si è già fatta ufficialmente avanti – ha spiegato due giorni fa – e il ragazzo è lusingato dalla possibilità che gli viene presentata. Ora vediamo cosa deciderà il Bologna». I bolognesi che hanno ingaggiato Salvatore Bagni come direttore sportivo, per ora nicchiano; l’obiettivo dei rossoblù emiliani è di guadagnare una cifra il più possibile prossima ai 15 milioni. Sembra, infatti, che il primo tentativo fatto da Walter Sabatini (10 milioni) non sia andato a buon fine, provocando non poco fastidio in D’Ippolito: «Gliel’ho portato a 3, però non ne accettano 10, non capisco cosa pretendano», lo sfogo del manager. Anche in questo caso, la Roma rischia di doversi confrontare con l’Inter, che lascerebbe Viviano a Bologna in cambio del talento sudamericano. Un intreccio, quest’ultimo, che interessa molto da vicino Trigoria. Ma come mai questo ragazzino appena arrivato in serie A già solletica la fantasia dei maggiori club?
FIGLIO DI AGUIRRE Nato a Fray Bentos, cittadina nel Rìo Negro fondata circa 150 anni fa, Gastòn come moltissimi suoi coetanei cresce nel mito del Penarol, squadra blasonatissima in patria e attualmente in corsa per la vittoria della Copa Libertadores. Con i gialloneri muove i primi passi, si mette in mostra nelle giovanili sin dai 15 anni. Il club dove milita è lo stesso del coetaneo Abel Hernandez, altro obiettivo caldo della Roma, ma con l’attuale attaccante del Palermo non riuscirà mai a giocare. Gastòn, infatti, fa il suo esordio nella Prima divisione uruguagia il 21 marzo del 2009 contro il Defensor Sporting, un mese e mezzo dopo che proprio Sabatini prelevasse Hernandez per portarlo in Sicilia. I due non hanno condiviso nemmeno le giovanili e chissà che nella prossima stagione non si trovino finalmente nella capitale. A promuovere convintamente la dote calcistica di Ramìrez è un esperto del settore, uno scopritore di talenti come Diego Aguirre, molto più fortunato da allenatore che da giocatore. In carriera capitò anche a Firenze, dove nemmeno esordì in campionato, ma venne impiegato solo in Coppa Italia. Di lui in Sudamerica ricordano il gol vittoria nella finale di Libertadores 1987, l’ultima vinta dal Penarol. Aguirre ha visto in Gastòn un giocatore con i numeri giusti, così nella stagione 2009/2010 il volante – termine tipico da quelle parti, utilizzato per indicare giocatori che svariano tra centrocampo e attacco – riesce a timbrare 30 volte il cartellino, mettendo a segno 6 gol.
UNDER 20 E BOLOGNA La vetrina egiziana del Mondiale Under 20 contribuisce alla formazione tecnica e caratteriale del ventunenne. L’Uruguay si ferma agli ottavi contro il Brasile – poi trionfatore – ma Ramìrez viene schierato titolare 3 gare su 4 e mostra qualità e capacità d’adattamento. Sinistro naturale, Gastòn ama giocare largo e fare da collettore tra gli interditori e le punte, spesso ponendosi proprio alle loro spalle come trequartista. Il 25 agosto 2010 la dirigenza bolognese, dopo averlo fatto visionare, si convince a concludere l’affare e in cambio di 3 milioni rateizzati, si assicura le prestazioni di Ramìrez. Arrivato in Emilia, il giovane trova una situazione difficile già in partenza: Franco Colomba, per divergenze con il presidente-bluff Porcedda, lascia la panchina a pochi giorni dall’inizio del campionato. A sostituirlo viene chiamato Alberto Malesani, ma nel frattempo anche le beghe societarie rischiano di compromettere il futuro del club: l’addio dei Menarini, gli stipendi non pagati, le azioni legali di un folto gruppo di tesserati, lo spettro della B. Un clima pessimo, ma nonostante tutto Gastòn trova spazio ed entra subito nel cuore della Curva: fa il suo esordio il 26 settembre a Catania (1–1), subentrando al connazionale Diego Perez. Si mette in mostra dapprima in Coppa Italia, segnando una doppietta decisiva al Modena e poi rifilandone un altro al Cagliari, dopo essersi guadagnato il rigore dell’1–0 realizzato da Meggiorini. Il primo gol in serie A ha un sapore speciale, perché fa male e non poco alla Lazio di Edy Reja. Il 23 gennaio, infatti, al Dall’Ara il Bologna era sotto dopo 5’, ma dal 36’ al 39’ le sorti del match vengono ribaltate, con Ramìrez che taglia bene su lancio di Ekdal e con un bellissimo sinistro al volo, in diagonale, punisce il connazionale Muslera. Subito dopo sarà Di Vaio a siglare il 2–1. Il numero 10 rossoblù si ripeterà poi in serie contro Cagliari e Lecce, finendo la stagione in bellezza a Firenze con una rete di testa su assist di Perez.
VOGLIA DI BIG Lo hanno accostato a Pavel Nedved per caratteristiche fisiche e movimenti, ma ad occhio questo ragazzo sembra avere una classe più genuina dell’ex calciatore ceco. Da Torino, appena sentito di questo confronto, hanno cominciato a farci un pensiero, ma come già anticipato la Roma sembra essere in netto vantaggio su tutti. Durante la riunione tecnica che Sabatini, Luis Enrique e il suo staff hanno svolto il primo giorno della nuova Roma, il nome del cenrocampista offensivo di Fray Bentos è stato promosso e il suo arrivo, ancora tutto da verificare non comporterebbe l’abbandono della pista Ricky Alvarez. I due non si pestano i piedi, entrambi hanno la capacità di collocarsi in più di una posizione lungo la trequarti offensiva e Ramirez, più dell’argentino fresco campione con il Velez, ha le doti per giocare da “numero dieci". Virgolette d' obbligo, per ovvi motivi.
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