(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - Non si ferma un attimo, mr. Tom DiBenedetto, è fatto così. Ama il lavoro, l’impegno continuo, l’affrontare sempre nuovi problemi. Mentalità moderna, da manager.
rassegna stampa roma
Un giorno con Tom poco sonno e il piano stadio
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – Non si ferma un attimo, mr. Tom DiBenedetto, è fatto così. Ama il lavoro, l’impegno continuo, l’affrontare sempre nuovi problemi. Mentalità moderna, da manager.
E’ stato così anche in questa due giorni di Londra, dove con l’intervento al meeting “Leaders in Football” ha portato il nome della Roma tra i grandi del calcio continentale. Non ha avuto un attimo di pausa tra viaggio, impegni personali, incontri volti allo sviluppo della sua nuova creatura giallorossa, chiacchierate con colleghi e media vari. E’ sempre interessato a tutto ciò che ascolta sulla Roma: il calcio d’altronde per lui è un’avventura tutta nuova e non potrebbe essere altrimenti. Sa che per eccellere, come in tutti i campi in cui è impegnato, la differenza la fa il sapere, quanto più possibile.
INFATICABILE - Mercoledì sera non si è voluto fermare, ha tirato fino a tardi accompagnato sempre dai due manager del fondo Raptor dell’amico e socio James Pallotta. Gli esperti di sport- business Pannes e Barror non hanno mai lasciato DiBenedetto e proprio per la voglia dei due di farsi un giro il presidente della Roma è tornato nell’albergo adiacente a Stamford Bridge a notte inoltrata. Tempo per dormire poco, quando si affronta la vita a mille all’ora capita. Ma certo se i risultati finanziari sono quelli che tutti conoscono c’è poco da dire. Ieri mattina si è alzato presto, subito di nuovo pronto a non perdere un colpo. Al meeting con il top del calcio europeo è entrato ben prima dell’orario previsto per il suo intervento.
IDEE - Ha cercato spunti sullo stadio. E all’interno di Stamford Bridge non devono essergli mancate le idee. Ha girato per i corridoi del fantastico impianto di proprietà del Chelsea, abituato probabilmente a tutto quel lusso. Ma un conto è visitare la sede di una grande compagnia, un altro è farsi un giro di uno stadio e trovare moquette, bacheche piene zeppe di trofei lucidati tanto da potercisi specchiare, sale e salette varie grandi come un monolocale con tanto di angolo cottura. E proprio in una di queste Di-Benedetto è entrato, ha aperto la porta che dà sulla tribuna, è arrivato al parapetto e lì si è messo ad osservare. Lo sguardo era quello di chi pensava che, sì, quello della Roma lo voglio simile a questo.
IMPEGNI - Poi, dopo aver detto tutto e di più sulla sua avventura appena intrapresa nel calcio italiano, ancora appuntamenti. Chi lo conosce bene racconta che anche la moglie lo vede pochissimo, al di là del fatto che ora è in Europa. In America è lo stesso, e dai a dire che il lavoro è lavoro. Ma queste sono cose che succedono nelle migliori famiglie: la donna che non sopporta che il marito non ci sia mai è un classico. Ma in questo caso il marito Thomas Richard DiBenedetto, incarichi in CdA di una mezza dozzina di società dal fatturato multimiliardario, appassionato di business e sport, legato alle tradizioni: il suo anello del Trinity College non lo toglie mai.
RUOTA - Stamattina è ripartita la ruota. DiBenedetto è partito da Londra per Boston. Un assaggio a casa ( meno male, pensiamo noi), e poi via, affari, tanti affari. Tornerà a Roma per il derby ma, ovvio, non si fermerà più di un giorno. Prevista un’altra settimana di viaggi. E la Roma? Il club giallorosso ha il suo presidente. E se il presidente, come sembra, nella Ro
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