(Il Romanista - D.Giannini) -16 ottobre 1953-16 ottobre 2011. Segnatevi queste due date perché ci torneremo tra poco. Ora soffermiamoci su altro. Su internet c’è un’immagine che ormai è un po’ sbiadita dal tempo, ma i cui colori sono ben vivi nei ricordi di chi quel momento lo ha vissuto dal vivo e che se lo ricorda come fosse oggi.
rassegna stampa roma
Un derby sotto un segno Divino
(Il Romanista – D.Giannini) – 16 ottobre 1953-16 ottobre 2011. Segnatevi queste due date perché ci torneremo tra poco. Ora soffermiamoci su altro. Su internet c’è un’immagine che ormai è un po’ sbiadita dal tempo, ma i cui...
E’ una bella fotografia con un primo piano di Sebino Nela che esulta con le braccia alzate. Attorno a lui si distinguono anche Maldera, Righetti e Cerezo. Dietro, parecchio più indietro, c’è un’altra maglia giallorossa, è un po’ fuori fuoco ma è comunque elegante. Come sempre. E’ quella del Divino, Paulo Roberto Falcao. Anche lui scatta ad abbracciare Nela, con un’espressione che ricorda quella di un anno e tre mesi prima. Solo che allora aveva indosso la divisa verdeoro del Brasile e aveva appena segnato all’Italia. Ma perché Falcao esulta con tutta quella energia? Lui che ha da poco riportato lo scudetto dopo 41 anni e che per questo per tutti è l’ottavo Re di Roma. Lui per il quale il grande sogno di quella stagione è l’Europa, mentre quella è solo una partita di campionato.
Il motivo di quella esultanza lo si comincia ad intuire guardando ancora più dietro, fino alle tribune, perché tra i fumogeni si scorgono i colori biancocelesti. E’ il derby. Di più, è il primo derby della storia romanista di Paulo Roberto Falcao. Anche se il brasiliano era alla quarta stagione nella Capitale. Ma che colpa ne aveva lui se gli altri in quegli anni il naso in Serie A non ce lo avevano messo? Insomma, quel giorno, quel 23 ottobre 1983, Falcao era, strano a dirlo, un debuttante nella stracittadina. E qualsiasi debutto, anche per uno che ha vinto praticamente tutto, è sempre qualcosa di speciale. E che sarebbe stata una giornata speciale lo si era capito già prima del fischio d’inizio, con quell’indimenticabile "TI AMO" che aveva ricoperto la Sud, riempito i cuori di tutti i romanisti e stordito i laziali. Il colpo di grazia glielo aveva dato proprio Sebino Nela con quel gol dopo solo 3 minuti di quella partita che finì in trionfo con il raddoppio di Pruzzo sotto la Sud. Perché è così che i campioni, anzi i divini, superano l’ostacolo del debutto. Tre minuti e il derby è già finito. Esattamente come recitava la didascalia di quella foto apparsa su “La Roma” di quei giorni. Cosa c’entra quel derby con quello di domenica? A parte che Falcao, per definizione, c’entra sempre.
C’entra ancora di più stavolta, perché quello che sta per arrivare sarà il derby con più debuttanti di sempre della Roma, debuttanti che guardando lui sanno come si fa a vincere un derby anche senza averlo mai giocato. E soprattutto Falcao c’entra perché domenica è il 16 ottobre, il giorno del suo compleanno. Il 58esimo. Un derby nel giorno della nascita di Falcao è un segno, un evento unico, una partita che non si può perdere. Perché la Roma ha un debito nei suoi confronti, per tutto quello che ha fatto per questa squadra. E ora la Roma può sdebitarsi almeno un po’, facendogli un bel regalo di compleanno. Lui dall’altra parte del mondo è pronto a riceverlo, magari davanti alla tv, quella che qualche mese fa lo aveva tradito togliendogli la possibilità di vedere la doppietta di Totti. Colpa del satellite che aveva fatto i capricci. Ma lui, dopo essersi fatto raccontare per filo e per segno la partita, aveva commentato: «Di Francesco è inutile parlare perché l’ho sempre considerato un fuoriclasse». Totti stavolta non ci sarà, ci saranno però tutti gli altri, i vecchi e i nuovi, i debuttanti. Quelli che possono fare un grande regalo a lui e a tutti i romanisti.
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