(Leggo - F.Balzani)Roberto Massucci,che fine ha fatto l’Ultrà? «Si è evoluto, è cambiato anche grazie alle nuove leggi. Oggi non ci sono più 500-1000 tifosi che partono senza un biglietto alla devastazione dell’Italia. Eppure sono passati meno di 5 anni dalla distruzione della stazione Termini da parte dei tifosi napoletani. Oggi i sondaggi riportati sul libro parlano di un’altra realtà».
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Ultrà, dal branco ai cani sciolti
(Leggo – F.Balzani) Roberto Massucci,che fine ha fatto l’Ultrà? «Si è evoluto, è cambiato anche grazie alle nuove leggi. Oggi non ci sono più 500-1000 tifosi che partono senza un biglietto alla devastazione dell’Italia.
Cosa si può fare ancora per arrivare ai modelli europei? «Stiamo cercando insieme alle società di calcio di fidelizzare il tifoso ovvero di farlo sentire partecipe e non più solo un cliente. Sono rimasto colpito dal seguito di pubblico che ha oggi la Nazionale. Si tratta di tifosi veri, di belle persone, di famiglie innamorate del calcio. Loro sono i primi deterrenti per i violenti. La Juve c’è riuscita: fino a 5 anni fa il Delle Alpi registrava 16 mila spettatori di media, oggi lo Stadium è tutto esaurito e non si registrano incidenti, si respira calcio lì».
Poi però ci sono episodi come il sasso sul pullman del Verona. «Commesso però da una sola persona. Ci rendono tristi certi episodi che poi vengono strumentalizzati nelle maniere più disparate, ma al tempo stesso possiamo affermare che non si tratta più di agguati premeditati e organizzati dai gruppi ultrà bensì di gesti insensati dei cosiddetti cani sciolti».
Tessera del Tifoso: perché è così odiata da una frangia di tifosi? «Perché c’è stato un approccio sbagliato. Le modalità di sottoscrizione della Tessera sono le stesse per i biglietti nominali o per la Away Card promossa dalla Roma. L’abbinamento con i circuiti bancari ha rovinato tutto. Bisogna ridefinire il concetto di Tessera e far capire che è un privilegio per i tifosi e non un limite».
Come fare per convincerli? «Le società devono coinvolgere le tifoserie organizzate come ha fatto il Borussia Dortmund che per le partite di campionato toglie i seggiolini dalla curva per far stare in piedi i proprio tifosi. Noi ci siamo, ma anche i club devono fare il loro».
E’ preoccupato per il derby di Roma alle porte? «Preoccupato no, ma stiamo attenti a ogni singola voce. Quello di Coppa Italia dello scorso anno è stato un successo, una festa per tutti. Frutto di un grande lavoro di squadra e di una campagna di sensibilizzazione mirata»
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