(Corriere dello Sport - A.Polverosi) Quando nel gennaio del 2001, la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori decise di affidare la sua panchina al giovanissimo Roberto Mancini, il Settore Tecnico della federcalcio fu colto di sorpresa (Mancini era il vice di Eriksson alla Lazio), ma soprattutto travolto da polemiche interne.
rassegna stampa roma
Ulivieri: “Date tempo a Luis Enrique”
(Corriere dello Sport – A.Polverosi) Quando nel gennaio del 2001, la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori decise di affidare la sua panchina al giovanissimo Roberto Mancini, il Settore Tecnico della federcalcio fu colto di sorpresa (Mancini...
La realtà era che la categoria faceva muro nei confronti di quel ragazzo che a 36 anni aveva già una bella panchina sotto il sedere. Niente settore giovanile, niente gavetta, subito la Serie A. Per molti era una sconfitta della scuola allenatori. Sono passati 10 anni esatti, adesso è Renzo Ulivieri il presidente dell’Aiac e voce fondamentale nel Settore Tecnico, e si parla di Luis Enrique, 41 anni, allenatore del Barcellona B come prossimo tecnico della Roma. Uno straniero giovanissimo sulla panchina di un grande club.
E’ una sconfitta per l’Associazione Italiana Allenatori Calcio? «No, non è una sconfitta, nè per l’associazione, nè per il Settore Tecnico. Esiste un mercato aperto. Anzi, siamo stati noi italiani a muoverci in ritardo, a uscire dal Paese quando altri lo facevano da tempo».
Perchè, secondo lei, la Roma sceglie Luis Enrique? «Perché è convinta della scuola del Barça, una scuola che lui conosce a fondo».
Poco fa, proprio qui a Coverciano, Buffon parlava però dell’impazienza del calcio italiano.«Discorso giusto e da fare proprio sul nuovo probabile allenatore della Roma: se prendi uno come lui, non gli puoi concedere solo 6 mesi, non puoi pensare che metta la Roma sulla strada del Barcellona in un attimo».
Ci sono stati altri esempi contrari, anche in questa stagione...«Sì, quello di Benitez. Ha cominciato a far vedere qualcosa di quel tipo di calcio e l’hanno messo fuori».
Faticherà il tecnico barcellonista a Roma? «Conosco bene Sabatini perché è stato un mio giocatore a Vicenza, è un grande intenditore di calcio e se prende un allenatore di quel tipo lo fa perchè dietro c’è una politica, una strategia».
Resta sempre il rischio: un debuttante straniero in un grande club di una grande città.«Quando punti su uno straniero ti metti sempre a rischio. Appena ha lasciato il nostro calcio, Mourinho ha detto che dell’Italia gli manca la guerra tattica. Uno si ritrova a giocare contro 10 moduli diversi, contro la difesa a 3 di Mazzarri, contro quella di Guidolin, insomma è tutto più complicato».
Le grandi puntano sugli Under 45: Allegri, Leonardo, Conte, Mihajlovic, Luis Enrique. Non sarà anche per risparmiare un po’ di ingaggi? «Anche per questo. Quando passai dalla Primavera della Fiorentina alla Ternana, in Serie B, il direttore sportivo della società, Cardillo, parlando dell’ingaggio mi disse: “Oh, ti diamo una grande opportunità, dovresti essere tu a pagare noi”. Un allenatore guadagna di più quando scende di categoria, se sale guadagna di meno. Non so se questo è anche il caso di Luis Enrique, che deve lasciare il suo Paese. Ma posso dire che tutto è risparmio con un giovane, anche sul mercato: chi arriva adesso non può essere troppo intransigente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA