(Il Messaggero) «Se viene un giovane allenatore straniero, solo uno, non è una sconfitta per la nostra associazione e per il nostro settore tecnico.
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Ulivieri: «Lui come Guardiola»
(Il Messaggero) «Se viene un giovane allenatore straniero, solo uno, non è una sconfitta per la nostra associazione e per il nostro settore tecnico.
Tra l’altro ingaggiare Luis Enrique è come prendere Guardiola». La benedizione da Coverciano è di Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori che proprio ieri ha presentato il nuovo sito stile Facebook per avere rapporti con i colleghi sui metodi di lavoro. «E’ la globalizzazione, il mercato aperto. Prendere un giovane e all’estero rispecchia la voglia di cambiamento che c’è in politica: facce nuove e freschezza. Se chiami uno straniero non devi aver fretta: ci vogliono tre mesi per l’ambientamento e almeno sei per giudicarlo. Il rischio è tutto qui. Guardate Benitez: aveva appena iniziato a fare, ma non gli è stato concesso tempo. Sabatini è un fine intenditore. Dietro questa scelta c’è una strategia. Oggi il Barça piace, emoziona e diverte. Lì c’è una scuola». Intanto Buffon conferma di aver parlato con Totti dell’eventualità di trasferirsi nella Capitale: «Ci sentiamo spesso con Francesco. Quando a Torino manifestavano dubbi sulla mia conferma, ho parlicchiato con lui sulla possibilità di passare alla Roma. Ma la mia prima scelta era e resta la Juve. Dove rimango».
Un sms, invece, da inviare a De Rossi: «Per dirgli che noi ci siamo. E che lo aspettiamo qui. Perché lo conosciamo bene come calciatore e come uomo».
U.T.
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