rassegna stampa roma

Tutti con Totti

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore cantava De Gregori. Parlando però di un ragazzo che sognava di diventare campione.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore cantava De Gregori. Parlando però di un ragazzo che sognava di diventare campione.

Francesco Totti, invece, campione lo è da un pezzo. Ancor più è bandiera e storia del suo unico club, la Roma. La discussione quindi, dopo l’errore dal dischetto contro la Juventus di lunedì scorso, non dovrebbe neanche sorgere. E, se proprio dev’esserci, il principio dei particolari calcistici di De Gregori vale lo stesso, forse anche di più.

 

ATTACCO - Evidentemente non è stato così per quei pochi tifosi che il capitano giallorosso ha avuto la sfortuna di incontrare nei giorni seguenti l’errore contro Buffon, tra martedì e mercoledì. Due soprattutto, giovanissimi, incrociati al semaforo, fermi con il motorino: «Basta, sei finito, lascia perdere, il calcio non fa più per te...» gli hanno detto, condendo il tutto con insulti piuttosto pesanti (...). Ieri però, complici anche le parole di Totti stesso che avevano aperto la crepa ( «Ultimamente ho pensato spesso di andare via da qui, se le cose continueranno così lo valuterò, sono dispiaciuto per le frasi dei tifosi, e non erano della Lazio» ), la quasi totalità del popolo giallorosso si è schierata dalla parte del numero dieci.

 

CERTEZZA - Lo sfogo di Totti era dovuto all’amarezza. L’attacco è stato duro, pesante. E il fatto che il capitano giallorosso abbia fatto marcia indietro ( «Sono stato interpretato male, resto alla Roma» ), non ha fermato i dibattiti. Ieri, il tema che circolava nella Capitale, era uno soltanto: riguardava Totti. E i tifosi, molti di più di quelli che avevano offeso Totti, si sono fatti sentire: «Il capitano non si tocca!» hanno voluto sottoscrivere in tanti sul profilo ufficiale della Roma su Facebook . Poi radio e messaggi-web: «Chi lo critica non ama la Roma perché lui non è un giocatore come gli altri, lui è la Roma» (...). Messaggio arrivato. Chiaro.

 

NATALE - Totti lo sa, ha grande esperienza in tal senso, è abituato a certe cose. E dopo i segnali di inquietudine, ieri ha parlato con toni più distesi, approfittando degli auguri natalizi da mandare ai tifosi romanisti: «Buon Natale a tutti, voglio fare un augurio di buone feste a tutti i tifosi della Roma. Il 2011? Speriamo che finisca presto, anche perchè vedendo le ultime partite non stiamo riuscendo a fare quello che vorremmo. Ma con questo gruppo, con l’allenatore e con questa società c’è un solo obiettivo, risalire e dimostrare che abbiamo un grande futuro» . Messaggio, anche in questo caso, arrivato. E chiaro.

 

AFFETTO - Totti ha poi ricevuto, con il passare delle ore, le testimonianze d’affetto di tanti protagonisti del mondo del calcio. E anche dello spettacolo, visto che Fiorello tramite Twitter ha scritto al capitano: «Evviva Totti, ha ragione. Uno che ha dato tanto e viene criticato dagli stessi che prima lo osannavano sapete che dovrebbe dire, “ma andatevene tutti a quel paese...”. Io sono interista, ma i romanisti non dovrebbero criticarlo mai. Faccio l’avvocato di Totti e dico che deve rimanere alla Roma contro tutti quelli che lo criticano. Lui è una bandiera, la sola rimasta insieme a Del Piero. Che cosa si critica se pure uno gioca male una volta? E poi la partita l’ho vista e Totti non ha giocato male per niente...»