(Il Romanista - C.Zucchelli) - Sabato scorso Luis Enrique aveva detto: «Se in queste tre partite faremo 7 o 9 punti potremo arrivare in alto». Bene, non sono arrivati. Ne sono arrivati 3, e pure sofferti, col Palermo.
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Troppi errori, il Milan punisce
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Sabato scorso Luis Enrique aveva detto: «Se in queste tre partite faremo 7 o 9 punti potremo arrivare in alto». Bene, non sono arrivati. Ne sono arrivati 3, e pure sofferti, col Palermo.
Poi solo sconfitte: e se quella di mercoledì sera a Genova poteva imputarsi ai troppi errori della Roma, quella di ieri all’Olimpico col Milan (2- 3) si può riassumere con poche parole. Troppo più forti, al momento, i campioni d’Italia. Troppo più decisivi ed esperti i loro giocatori al cospetto di una squadra che ci mette davvero l’anima (titolari, uomini della panchina, staff e società compresi) ma che nulla può di fronte allo strapotere fisico e di esperienza di Ibrahimovic e compagni. I quali vengono all’Olimpico e, pur senza forzare, danno l’impressione di avere sempre in mano la partita.
Impressione che la Roma, invece, non dà mai: c’è ancora – e tanto – da lavorare a Trigoria, ma da domani si ricomincia. Sabato si va a Novara, vietato fallire. Possibilmente seza guardare o pensare alla classifica. Ripartendo, magari, dall’inizio e dalla fine delle partita col Milan. Gli unici momenti in cui la Roma dà la sensazione di poter essere davvero pericolosa. Al 5’ si fa vedere con Gago che recupera un pallone su Nocerino a centrocampo, riceve Cassetti che dal vertice destro dell’area lascia partire un tiro forte e potente: buona l’idea, meno l’esecuzione. La Roma parte al massimo, a destra funziona bene l’asse Cassetti-Borini e in particolare il numero 31 corre come un forsennato costringendo spesso all’errore i giocatori del Milan. Al primo tiro però il Milan passa in vantaggio: cross di Aquilani, Ibrahimovic stacca altissimo su Burdisso e Juan e la mette nell’angolino. E’ passato appena un quarto d’ora, la Roma si riorganizza, De Rossi prova a dare la scossa ai compagni così come Pizarro e così come la Curva Sud che canta subito “Noi non ti lasceremo mai”. I brividi all’Olimpico li mette ancora il Milan cinque minuti più tardi quando su rilancio di Abbiati Robinho anticipa José Angel e vedendo Stekelenburg fuori dai pali prova il tiro da centrocampo col pallone che si perde a lato.
I giocatori della Roma si innervosiscono visto che Damato grazie per un paio di volte Van Bommel che mira direttamente alle caviglie degli avversari: Burdisso, in particolare, è quello che si fa sentire di più. E’proprio lui al 28’ a pareggiare: angolo di Pjanic, Nicolas anticipa Zambrotta e fa 1-1. Neanche il tempo di festeggiare e arriva il 2-1; angolo di Robinho e Nesta di testa batte Stekelenburg con la difesa della Roma completamente imbambolata. I giallorossi si ributtano in avanti e Pjanic su punizione (concessa per l’ennesimo fallo di Van Bommel finalmente ammonito) sfiora il palo alla destra di Abbiati. Al 37’ primo cambio: Borini si fa male e al suo posto entra Bojan. Succede poco, si va al riposo con qualche fischio appena accennato e si ricomincia con la Sud che riprende a incitare la squadra. La Roma si fa vedere al 9’quando Osvaldo serve un pallone filtrante per Bojan, Abbiati ribatte il tocco ravvicinato dello spagnolo poi ci sono una serie di rimpalli ma il pallone di entrare non ne vuole sapere. Punizione di Pjanic calciata splendidamente, Abbiati tocca quel tanto che basta per uscire. Si scaldano Cassano e Lamela: passato (remoto) e futuro della Roma e dopo un quarto d’ora tocca proprio all’argentino.
Cambia anche Allegri che toglie un nervoso Boateng (poi espulso dalla panchina) e mette Emanuelson. Al 25’ esce Juan e entra Heinze, un minuto dopo su calcio d’angolo colpo di testa di Osvaldo a botta sicura respinto ancora una volta da Abbiati. A un quarto d’ora dal termine entra Cassano e sono solo fischi. Tanti. Al 33’ il Milan allunga: schema su calcio d’angolo, altro cross di Aquilani, altro gol di testa di Ibra che anticipa un immobile José Angel. De Rossi e compagni ci provano, anche se solo con i nervi, ma Abbiati è un muro insuperabile. A tre minuti dalla fine la Roma accorcia le distanze: grande spunto di Lamela che tira dal limite, Abbiati ribatte ancora ma Bojan riesce a spingere in rete. L’arbitro dà quattro minuti di recupero: Allegri protesta per un fallo laterale e viene espulso, la Roma si butta anima corpo e cuore in avanti ma è tutto inutile. Piovono fischi, si sentono solo gli applausi e i cori dei tifosi del Milan. Ancora una volta. Sperando sia l’ultima.
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