rassegna stampa roma

Tre punte e addio trequartista, ecco il Cagliari di Ficcadenti

(Corriere dello Sport – R.Amisani) – «Era ora, dopo tante settimane di lavoro fi­nalmente si gioca». Di sicu­ro aver avuto qualche giorno in più per lavorare con la sua nuova squadra non è del tutto dispiaciuto a Massimo...

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Amisani) - «Era ora, dopo tante settimane di lavoro fi­nalmente si gioca». Di sicu­ro aver avuto qualche giorno in più per lavorare con la sua nuova squadra non è del tutto dispiaciuto a Massimo Ficcadenti che, però, alla lunga iniziava a stufarsi di stare lontano dal calcio gio­cato.

Arrivato in corsa per sostituire Donadoni, quando ormai la squadra aveva pra­ticamente concluso il ritiro precampionato, il tecnico di Fermo ha sfruttato le due settimane di stop per lo scio­pero prima e per la sosta per gli impegni della Nazionale poi, che gli hanno permesso di trasmettere gradualmen­te alla squadra il suo modo di vedere il calcio.

ADDIO TREQUARTISTA -La pri­ma e sostanziale modifica ha riguardato il reparto avan­zato e questa è la più grande curiosità che accompagna la formazione rossoblù che do­po cinque anni metterà via il trequartista per giocare di nuovo con le tre punte. Un modulo ab­bandonato quando Esposito, Langella e poi anche Suazo prese­ro altre stra­de lontane dalla Sarde­gna, ma soprattutto quando in rossoblù è arrivato An­drea Cossu che, con le sue qualità, era diventato im­prendibile in quel ruolo. Ora Ficcadenti ha deciso di de­centrarlo sulla sinistra, con­sentendogli comunque di ac­centrarsi ma indicando co­me corsia preferenziale pro­prio quella mancina, in mo­do da potersi accentrare e cercare la via del gol. (...) .«Ci vorrà coraggio e la mentalità giu­sta sempre nel rispetto della squadra avversaria»la con­ferma di Ficcadenti che, pe­rò, così come l'anno scorso con il suo Cesena, non ha in­tenzione di fare sconti.«Ci sono tante componenti che possono portare ad arrivare ad un risultato importante, contro una Roma che ha cambiato qualcosa. Qualsia­si squadra è avvantaggiata se, nel corso degli anni, cambia il meno possi­bile, ma va sottolineato che la Roma è formata da giocatori im­portanti e sappiamo che avremo di fronte un avversario diffi­cile».

BUONI PROPOSITI -Le prove generali della settimana hanno dato fiducia al tecnico cagliaritano che è sempre più curioso di vedere i suoi ragazzi all'opera.«Ho visto delle buone cose contro il Partizan. Non mi è piaciuto solo il risultato, però non ab­biamo concesso nulla ad una squadra che gioca a li­vello internazionale e siamo riusciti a mettere in campo voglia e qualità. Ora dobbia­mo esprimerci bene come squadra, perché solo così può nascere un risultato im­portante. (...) Adotteranno le loro soluzio­ni e noi utilizzeremo le no­stre. Quando devi attaccare provi ad aprire il gioco e quindi anche noi dovremo stare attenti a non scoprirci quando loro proveranno a farci allargare; allo stesso tempo dovremo sfruttare gli spazi che ci concederanno». Dovrà, di sicuro, migliorare la precisione sotto porta che, nella prima gara ufficiale, in coppa Italia contro l'Albino­leffe, aveva prodotto ben cinque reti, ma contro il Partizan non aveva avuto lo stesso effetto. Servirà una percentuale di realizzazione molto alta perché le occasio­ni non saranno tantissime e dovranno essere capitalizza­te al massimo per cercare un esordio positivo come si aspettano tutti i tifosi rosso­blù, curiosi dalla squadra che esordirà oggi in campio­nato. «Abbiamo fatto qualco­sa di nuovo sia fisicamente che tatticamente e ora vo­gliamo scendere in campo per vedere se riusciamo afare il nostro calcio».