rassegna stampa roma

Trasferte, il divieto diventa regola

(Il Romanista – D.Galli) Dalla prossima stagione, potrà andare in trasferta solo chi avrà la tessera del tifoso. L’eccezione sarà sempre possibile, ma purché il club possieda un dipartimento del tifo che possa fare da garante per la...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli)Dalla prossima stagione, potrà andare in trasferta solo chi avrà la tessera del tifoso. L’eccezione sarà sempre possibile, ma purché il club possieda un dipartimento del tifo che possa fare da garante per la propria curva.

Sono le novità principali del protocollo “Tessera del tifoso per il tifoso”, che sarà presentato stamattina alle 10 al Viminale. Finora, le cose stavano così. Il settore ospiti era aperto esclusivamente ai titolari della tessera del tifoso. Gli altri, i non tesserati, potevano comunque acquistare i biglietti degli altri settori. Questo accadeva per le partite ritenute tranquilledal Viminale.

Per quelle che invece erano considerate a rischio, venivano previsti dei divieti di vendita dei biglietti. La maglie si allargavano o si stringevano a seconda del livello di pericolosità: o la prevendita veniva preclusa ai residenti nella regione della società ospite, oppure veniva riservata ai residenti nella regione del club ospitante. Quella che prima era la regola, ora diventerà l’eccezione. Prima la regola era l’ok alla trasferta per i non tesserati, tranne nel settore ospiti. E l’eccezione erano i divieti (un’eccezione parecchio diffusa, specie per i tifosi della Roma...).

Adesso, la regola sarà il divieto per tutta la stagione per chi non ha la tessera del tifoso. Qualora però si presentassero delle condizioni particolari - magari la Roma che si gioca lo scudetto a Milano - allora, in via del tutto straordinaria, la trasferta potrebbe essere autorizzata anche ai non tesserati. Naturalmente, sempre in settori diversi da quello ospiti e a condizione, ecco l’altra novità, che il club abbia costituito un dipartimento del tifo. Una struttura che possa garantire l’incolumità dei propri appassionati. Che li possa tutelare durante la trasferta, accompagnandoli letteralmente allo stadio. Ci sono almeno un paio di esempi che si possono citare in casa Roma. A settembre di due anni fa, il Viminale vieta la trasferta ai romanisti a Siena. Interviene però Rosella Sensi.

Il presidente chiede di rivedere il provvedimento, assumendosi in cambio la responsabilità di trasportare i tifosi a Siena. Vengono organizzati dei pullman e al Franchi sono spediti gli steward della Roma. Ma all’iniziativa, apprezzatissima dal Ministero dell’Interno, aderiscono solo gli iscritti dei Roma club, gli affilati all’Utr e all’Airc. Gli ultras restano a Roma. Esempio numero due. Lo scorso maggio, il Casms impedisce la vendita dei biglietti ai residenti nel Lazio per Inter-Roma, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Montali, che fino al 30 giugno manterrà la carica di direttore operativo, va di persona al Viminale per chiedere di togliere il divieto per Milano. La mediazione di Montali funziona, il Ministero dà il via libera all’Inter per la creazione a San Siro di uno spicchio aperto ai non tesserati. Nonostante l’impegno di Montali, la trasferta del settore ospiti bis va però semideserta. Perché si tratta davvero di uno spicchietto, perché lo spicchietto pare una gabbietta per gli uccellini e anche perché i biglietti per i non tesserati costano di più di quelli in vendita per i tesserati.

Eppure, commentano al Viminale, quella tracciata dal direttore giallorosso è la strada giusta. È solo attraverso l’impegno delle società, dicono al Ministero, che si potrà superare questa fase emergenziale. Una fase che va avanti da oltre quattro anni. Dall’omicidio dell’ispettore Raciti. Finora, i club se ne sono fregati. D’ora in poi, non sarà più possibile.