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Totti: “Voglio grande Roma”

(Il Romanista – C. Zucchelli) – Pesa 83 chili. È asciutto, abbronzato, in forma. Con i capelli più corti dell’ultima volta che era stato a Trigoria. Merito di quasi due mesi di vacanze, trascorse con gli amici e la famiglia. Come...

Redazione

(Il Romanista - C. Zucchelli) - Pesa 83 chili. È asciutto, abbronzato, in forma. Con i capelli più corti dell’ultima volta che era stato a Trigoria. Merito di quasi due mesi di vacanze, trascorse con gli amici e la famiglia. Come un ragazzo qualunque.

Proprio lui che qualunque non è. Perché lui è Francesco Totti. Nel primo giorno di raduno a Trigo- ria, non poteva essere che il Capitano il primo a parlare ai microfoni di Roma Channel. E ha detto la cosa più semplice e precisa del mondo, anche se qual- cuno ci ha voluto vedere chissàche: «Spero che si possa fare una grande Ro-ma per una grande città». Niente di di-verso da quello che Totti non solo ha sempre sperato, ma ha sempre detto e preteso. Ci mancherebbe altro, verreb- be da dire. Una Roma all’altezza del suo giocatore più forte e rappresentativo. Una Roma che riparte dal suo simbolo. E, anche in questo caso, ci mancherebbe altro. Totti, che nei primi allenamenti è apparso subito in ottimo stato, si è tenuto in forma quest’estate. Lo ha ammesso col sorriso sempre a Roma Channel «mi sono allenato...» senza scendere troppo nei particolari.

Particolari che raccontano di due mesi trascorsi quasi sempre al mare (da Formentera a Sabaudia, passando per le Bahamas), giocando a tennis e correndo sul tapis roulant. Nessuna dieta in particolare, solo attenzione all’alimentazione, giusto per tornare a Trigoria in forma. E in forma c’è tornato eccome. In campo, che è la cosa più importante. E anche davanti alle telecamere. Visto che le sue prime parole han-no fatto subito rumore, almeno per qualcuno: «Non so ancora dire quali siano le mie impressioni, non so chi sia rimasto o chi è andato via. Non ho mai visto la nuova proprietà». Nes-suna polemica, nessuno scandalo: semplicemente la verità. Aspetta di conoscere DiBenedetto, lo farà oggi. Ieri, invece, ha avuto modo di approfondire la conoscenza di Luis Enrique e del suo staff: l’impatto è stato positivo. Al Capitano piace giocare a pallone e piace vincere, all’allenatore anche. Per questo le premesse per intendersi ci sono tutte. Il tempo stabilirà il resto. Il tempo stabilirà anche quale sarà il carattere e lo spirito della Roma che verrà. Lo spiega proprio Totti: «Dobbiamo lavorare e vedremo di che pasta sia- mo fatti. Mi aspetto continuità di risultati». Lui è e sarà al centro di tutto questo che, giorno dopo giorno, si va delineando: «Se sono rimasto tutto questo tempo vuol dire che qualche cosa c’è. Or- mai sono 20 anni che faccio questo la-oro. Sono abitutato alle chiacchiere».

È abituato anche ai fatti. O meglio, ha abituato i tifosi della Roma ai fatti. Che per lui si traducono in una sola parola: gol. Sono 207 quelli messi a segno in serie A. Quest’anno ci sono tanti obiettivi da raggiungere, individuali e di squadra. Vuole riportare la Roma in Champions perché la Roma è fatta di quella «pasta» lì: deve stare in Europa, stella tra le stelle. E poi vuole agganciare (o superare?) Josè Altafini, 216 reti in A con le maglie di Milan, Napoli e Juventus. Il traguardo più vicino è quello che riguarda Nor- dahl, 210 reti con una sola maglia, quel- la rossonera, che però non è stata l’uni- ca indossata nella sua carriera. Totti invece - e non ci sarebbe neanche bisogno di ribadirlo - in carriera, anzi nella vita, si è messo addosso una sola maglia. Solo due colori. Quei colori. I suoi, i nostri. Quelli di chiunque è della Roma. Che lui rappresenta e rappresen- terà sempre. Ancor di più adesso che il chiacchiericcio è già cominciato: «Ma se la Roma ha preso Bojan è perché Totti non gioca?». «Ma ha 35 anni...». «Ma costa trop- po...». Ogni giorno ce n’è una. Ogni giorno lui ascolta, legge, ignora. Va avanti. Perché conta solo una cosa: eh già, dopo 20 anni lui è ancora qua. Eccola la pasta del Capitano.