(Il Messaggero - U. Trani) - Due attaccanti mascherati nel gelo di Donetsk. Cappucci neri e abbondanti, guanti e calzamaglie dello stesso colore, come i pantaloni della tuta. Francesco Totti e Mirko Vucinic, però, vogliono spogliarsi stasera dall’anomima stagione di Champions.
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Totti: “Io terrei Vincenzo”
(Il Messaggero – U. Trani) – Due attaccanti mascherati nel gelo di Donetsk. Cappucci neri e abbondanti, guanti e calzamaglie dello stesso colore, come i pantaloni della tuta. Francesco Totti e Mirko Vucinic, però, vogliono spogliarsi...
Il capitano, in questa edizione, solo due gol e tutt’e due su rigore; il montenegrino ancora a digiuno, lui che il segno lo ha sempre lasciato e soprattutto contro le big, come il Chelsea, il Real e il Manchester United, 8 gol in tutto contro le 16 del compagno.«Sogno un’altra notte da protagonista in Ucraina, come quella contro la Dynamo Kiev», confessa Vucinic. Segnò una doppietta allo stadio Olympiyskiy, il 27 novembre 2007 e la Roma passò da prima agli ottavi.Totti, invece, risponde alla provocazione di un giornalista di Donetsk che scherza sulla Roma che si fa rimontare e che non vince nemmeno quando va sul 2 a 0: «Magari succede. Fateci andare avanti di due gol e vediamo come va a finire».In attesa di una serata da brividi e non solo per il freddo, Francesco fa le sue scelte. Una per il presente e l’altra per il futuro. Peferirebbe, tra le due gare ravvicinate, giocare contro la Lazio e non stasera, confermerebbe Montella anche per la Roma che verrà. «Se devo indicare una delle due partite, mi prendo il derby. Capitemi, quest’anno non ne ho giocato neanche uno. Ma, per la verità, voglio esserci in entrambe le sfide di questa settimana». Vicino c’è l’amico Vincenzo che interviene: «Ma ora non dite che la formazione la fa lui». E’ una delle tante battute del capo che dieci anni fa si divertiva in campo e prova a continuare anche fuori.Totti sponsorizza l’ex compagno per la panchina giallorossa. Ma prima puntualizza: «E’ stato scelto dalla società e non da me. Lo dico, perché ho sentito tante chiacchiere e anche questa. E non sono stato io a cacciare Ranieri. Pure questa hanno detto...». La benedizione è convinta: «Se hai dentro casa un allenatore competente, te lo devi tenere stretto. Soprattutto se con lui dovessimo conquistare un posto per partecipare alla prossima Champions. Quando si è presentato sembrava che facesse l’allenatore da vent’anni. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto dentro e fuori del campo. Potrebbe ancora giocare per come sta e visti gli attaccanti che ci sono in giro per il mondo... E può diventare un grande perché ha idee chiare e tanta determinazione. Lo seguiamo, sperando di rimanere insieme pure in futuro».«Non ho letto l’ultima intervista di Ranieri». Francesco aggira inizialmente la trappola per scegliere la replica giusta per il tecnico uscente che lo vede isolato dal resto del gruppo. «Meglio soli che male accompagnati...». Il capitano strizza l’occhio, come a dire: «Va, bene così?». No, perchè sarebbe quasi irriguardoso verso i compagni. E allora corregge: «Ognuno ha il diritto di esprimere le sue opinioni». Ci pensa Montella ad aiutarlo: «Guardate che a volte si sta bene da soli». «E’ vero, proprio bene» fa subito Totti. Amareggiato più per le critiche della gente che per le frecciate di Ranieri. «A Roma è così. Ci siamo abituati. Se le cose vanno bene vai alle stelle, se male finisci nelle stalle».«Io sono dispiaciuto per gli attacchi personali» aggiunge Francesco. «Ma ormai non ci faccio caso perché conosco la nostra gente. Come è fatta. Basta pensare che sino alla partita con il Brescia, solo un mese fa, eravamo tutti campioni, fortissimi. Adesso siamo indegni. Non può essere, succede solo a Roma. Un’accusa che fa male a tutti noi. Ma vogliamo rovesciare nuovamente questa situazione. Perché l’affetto dei nostri tifosi ci ha spinto in alto in passato. Vogliamo riconquistarli».Torna alla Roma di Montella. «Siamo tornati a giocare con il modulo che conosciamo meglio, utilizzato per quattro anni con Spalletti. Conosciamo i movimenti e le giocate che dobbiamo fare. Possiamo mettere in difficoltà lo Shakhtar. Rispetto al periodo con Ranieri non è che siamo più offensivi: contano sempre le caratteristiche dei giocatori. Gli stessi di prima. Non siamo ancora fuori, ce la metteremo. Poi penseremo alla Lazio. E vi assicuro che nonsiamo distratti dalla questione societaria: vecchie nuovi dirigenti cono competenti». Come Montella in panchina.
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