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Totti: mi hanno pugnalato alle spalle

(Il Messaggero – R.Renga) Dare del pigro a Francesco Totti, che a trentacinque anni corre più di tutti e in quattro mesi recuperò da una frattura alla gamba andando a vincere il mondiale, è un errore così evidente che ti cascano le braccia.

Redazione

(Il Messaggero – R.Renga) Dare del pigro a Francesco Totti, che a trentacinque anni corre più di tutti e in quattro mesi recuperò da una frattura alla gamba andando a vincere il mondiale, è un errore così evidente che ti cascano le braccia.

Non è l’affermazione di Bossi o di un qualsiasi leghista, ma di Franco Baldini, prossimo direttore generale della Roma e uomo insolito quindi più apprezzato per il mondo del calcio. Certe cose le ha dette, c’è poco da fare. E così possiamo avanzare solo due ipotesi: gli è partito un colpo involontario oppure certe cose le pensa davvero.

Nel primo caso, dietro rettifica e penitenza, Roma e i romanisti sono disposti a capire e perdonare l’umana debolezza; nel secondo, alziamo, come i vigili urbani, la mano: stop, si fermi da una parte e mostri i documenti.

Dove è stato in questi anni in cui Totti ha salvato la Roma? Ha un alibi?

Se Baldini ritiene Totti un centro di raccolta differenziata di tutti i difetti che gli stupidi addossano ai romani (mangia, beve, dorme, ha il sederone e si allena a Terronia) merita come risposta un’alzata di spalle e un libro di storia. Se invece Baldini pensa che Totti, come ha pure lasciato intendere, sia il socio sostenitore di un clan, ebbene, sarà il caso di discuterne. Ce l’ha con Vito Scala, il preparatore del capitano? È lui il bersaglio? Baldini, per favore: siamo seri. Scala ha creato muscolarmente Totti e ha trasformato il fisico del capitano in una corazza: ora gli danno calci alla schiena e lui rimane in piedi. Grazie a Scala, Totti, alla sua veneranda età, corre più di tutti gli altri romanisti messi insieme. Lo protegge anche dal mondo, questo è vero, ma visto quanto il mondo, Londra compresa, è cattivo, meglio così.

Detto questo, diciamo pure: è dall’inizio della stagione che Totti per i nuovi arrivati si è trasformato in un bersaglio per freccette avvelenate: via il medico e il fisioterapista di fiducia, accuse ridicole circa la sua assenza alla conferenza stampa di DiBenedetto.

Totti è sempre stato zitto, ma ha capito: è ingombrante.

Allora, a questo punto, non sarebbe meglio dirglielo in faccia? C’è sempre, in piedi, una proposta americana: a Los Angeles lo vorrebbero anche «pigro» e con preparatori al seguito. La nuova Roma aveva aperto bene le danze con il tecnico spagnolo e con il progetto verde. Ora questa buccia di banana sulla quale rischia di scivolare l’intera operazione.

Per non parlare del rinnovo contrattuale di De Rossi diventato da romanzo rosa un noir che toglie il sonno. Ricordiamolo: se non firma, vola via. Francesco e Daniele: due romani. È un caso o è partita un’operazione di deromanizzazione? Va bene tutto (si fa per dire), ma parliamone, ne parlino, facciano sapere. Anche altro. I tifosi, per esempio, sconcertati, si chiedono perché mai non vengano fatti acquisti e altri vengano rinviati o cancellati. Sabatini è un magnifico equilibrista e si produce ogni giorno in salti mortali senza rete, ma per comprare ci vogliono soldi e lui sembra ormai un manager senza portafogli.

Oggi la Roma, che si autofinanzia come prima, non potrebbe neppure scendere in campo: senza portiere e difensori centrali non si gioca. E in questa situazione il problema sarebbe la pigrizia dei romani? Quoque tu, Baldini?