(Il Romanista - C.Zucchelli) Fino a qualche tempo fa definire Francesco Totti una sorpresa era praticamente impossibile.
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Totti, la sorpresa nel calzettone
(Il Romanista – C.Zucchelli) Fino a qualche tempo fa definire Francesco Totti una sorpresa era praticamente impossibile.
Stavolta, invece, si può fare, perché nella calza giallorossa di Claudio Ranieri oggi pomeriggio sarà lui il pezzo forte. Salvo ripensamenti dell’ultima ora, il Capitano riprenderà il suo posto dal primo minuto, dopo essere rimasto in panchina a Milano per tutta la partita. In questi giorni di festa Totti si è allenato con continuità: è in forma (è tornato dalle vacanze un paio di chili sottopeso), ha voglia soltanto di giocare e segnare. Inutile nascondere che non è stato un Natale facile per lui: certe critiche - soprattutto alla persona - gli hanno fatto male, come ha ricordato anche sua madre intervenendo il giorno della Vigilia a Te la do io Tokio: «Vorrei mandare un abbraccio a tutti i tifosi che gli vogliono bene. E siete in pochi a volergliene. Francesco non merita tutte queste cose brutte, è di un’umiltà unica». Non aveva mai parlato, Fiorella. Lei, così come il marito Enzo e il figlio Riccardo, avevano sempre scelto di far parlare Francesco o il campo. Ma stavolta è diverso: il Capitano accetta le scelte dell’allenatore senza fiatare, non fa mai polemiche, incita i compagni dalla panchina quando non gioca, ma dentro di sé non è ancora soddisfatto. Dice (chi si diverte a criticarlo): «Vorrebbe giocare sempre». Giusto, giustissimo. Quale giocatore non vorrebbe farlo? Non c’è un calciatore (dai 3 ai 100 anni) che ami stare in panchina. Quindi, il cosiddetto caso Totti, si smonta ancora prima di nascere. Oggi, come detto, dovrebbe prendere regolarmente il suo posto in campo, pronto a tornare al gol che, anche questo è inutile negarlo, un po’ gli manca. «Adesso - ha spiegato di recente - gioco in una posizione diversa, più lontana dalla porta, è per questo che segno meno». C’è da scommetterci, però, che oggi tenterà di farlo in tutti i modi. D’altronde, la vittoria del 6 gennaio passa anche dai suoi piedi: l’ultima volta che la Roma ha portato a casa i tre punti nel giorno della Befana era il 2002. La Roma col tricolore sulla maglia ospitava il Torino e Francesco realizzò uno dei gol più belli della sua carriera: slalom e pallone appoggiato in porta alle spalle di Bucci. Applausi e standing ovation da parte di tutto l’Olimpico. Che non aspetta altro che incoronare di nuovo il suo re, facendogli sentire, ancora una volta, quell’amore incondizionato che uno come lui deve avere. Sempre. Anche adesso che i numeri non sono dalla sua parte. In questa stagione ha giocato spesso (19 gare da titolare su 24 partite ufficiali) ma non ha inciso, in termini di gol, come in passato. Finora è andato a segno 3 volte, di cui 2 su rigore. Per questo oggi il gol è la cosa che cercherà di più. Per lui, sì, ma anche per la sua Roma. Perché alla fine la vittoria della squadra è la cosa più importante. E non c’è nessuno che lo sappia meglio del suo Capitano.
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