(Corriere dello Sport/Infopress - R.Burreddu) - Sicuramente di lui conoscete tutto. Ma qui Totti non è più solo Totti. Ora, oggi, il leader romanista è un’essenza mutevole e poliedrica.
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Totti, il mito che diventa opera d’arte
(Corriere dello Sport/Infopress – R.Burreddu) – Sicuramente di lui conoscete tutto. Ma qui Totti non è più solo Totti. Ora, oggi, il leader romanista è un’essenza mutevole e poliedrica.
Che passa con disinvoltura dal campo alla tivù, dal filmato amarcord al libro romanzato. Nonostante abbia 34 anni e stia ancora giocando alla grande. Se per molti, forse tutti i calciatori, la ribalta inizia e finisce con le luci di uno stadio, per Francesco Totti no: il calciatore si è fatto divo, il divo si è fatto mito. E forse per questo si è sentita l’esigenza di una mostra, probabilmente unica nel suo genere, in cui l’artista, la bravissima Monica Di Folco, ha voluto fissare su tela l’immagine di questo eroe dei nostri tempi. Totti ama Roma e la Roma. Totti è il gladiatore. Totti è il campione del mondo che bacia la coppa. Totti è il campione di solidarietà. Ma Totti è anche Francesco, l’uomo di Ilary e il papà di Cristian e di Chanel. E poi Francesco ha la passione per i cani, i suoi labrador. E’ il fantasista per eccellenza, lo è stato anche ad inizio carriera quando sulle spalle indossava il numero venti. Nelle sedici tele esposte ( fino a martediì 31 maggio) lungo le pareti dell’Ex Roma Club di Monti, accompagnate da filmati di repertorio e cimeli d’annata, con “ Gesti Virtuosi e oltre” la Di Folco ha voluto rappresentare l’umanità e la grandezza del capitano giallorosso. «Fargli dei ritratti è scaturito da un bisogno di compenetrazione e vicinanza. Un modo per poter toccare nell’essenza un personaggio che definirei mitico. C’è poi in Francesco un qualcosa che mi affascina molto perché in lui rivedo quel fisico da gladiatore scolpito, l’anatomia che così bene ha rappresentato Michelangelo» . Gli acquerelli colorano così, e vividamente, alcuni momenti, alcuni flash della vita di Totti. Sul campo. Fuori dal campo. Nell’ideale di una partita qualsiasi o, nello specifico, durante i festeggiamenti della trionfale notte di Berlino 2006 con la maglia azzurra. Quella notte erano in tanti, e tutti sono entrati nella storia. Ma nella leggenda solo Totti ha un posto di riguardo. Anche perché, come giustamente sottolinea la pittrice, « ci sarà un motivo se pure nell’angolo più remoto della terra c’è un bambino che indossa la sua maglia, che ama la sua magia. Totti ci rende orgogliosi di essere romani e ci rappresenta nel mondo» .
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