rassegna stampa roma

Totti entra nel finale e sceglie il silenzio

(Corriere dello Sport – P.Torri) – L’immagine della Ro­ma uscita dal campo dello Slovan con una di quelle sconfitte che sarà diffici­le da far dimenticare, è, come ti sbagli, quella di Francesco Totti.

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) - L’immagine della Ro­ma uscita dal campo dello Slovan con una di quelle sconfitte che sarà diffici­le da far dimenticare, è, come ti sbagli, quella di Francesco Totti.

Il capitano giallorosso, rimasto in panchina sino a poco più di un quarto d’oro dal fi­schio finale, non si è sot­tratto al rito di foto e auto­grafi, ma quando qualcu­no ha provato a chiedergli anche un solo pensiero per il fatto di aver fatto lo spettatore per quasi tutta la partita, la risposta è stato un allarga­re le braccia che già può dire moltissi­mo sullo stato d’animo con cui il nume­ro dieci giallorosso sta vivendo questo momento.

ONERE - Il silenzio di Totti è stato anche di quasi tutti gli altri giallorossi, forse ancora senza parole dopo un ko che ora gli obbligherà, tra una settimana, al­l’Olimpico a segnare almeno due reti (e fin qui la Roma ha segnato con il conta­gocce) senza subirne nessuna, altrimen­ti sai che guai. Da capitano di serata non si è sottratto a un’analisi a caldo della gara, Marco Cassetti: «Dispiace molto aver perso una partita con un gol subi­to da una palla inattiva. Per il resto, pur con tutti i limiti di stagio­ne, la partita l’abbiamo fatta noi, creando più di un’occasione per segnare ma non siamo stati molto fortunati nelle conclusio­ni. Peccato perché ci tene­vamo a vincere davanti al nuovo presidente Tom Di­ Benedetto che prima della partita era venuto negli spogliatoi riba­dendoci la sua fiducia nei confronti di questo gruppo. Siamo andati meglio nel primo tempo dove ai nostri avversari non abbiamo concesso niente. Qualche problema (qualche? ndi) in più lo abbia­mo sofferto nella ripresa, soprattutto perché loro si sono chiusi ancora di più cercando di sfruttare le ripartenze fa­cendo leva su una condizione fisica ine­vitabilmente migliore della nostra. An­che se poi il gol lo abbiamo subito da una palla inattiva. Comunque inutile gi­rarci intorno, questa è una sconfitta che fa male e dà fastidio, ci tenevamo a co­minciare bene la nuova stagione» . Per fortuna che c’è una partita di ritorno sperando che la Roma sia un po’ diver­sa, in meglio ovviamente, di quello che abbiamo am­mirato, si fa per dire, qui a Bratislava: «E’ chiaro che la Roma ha tutto, all’Olim­pico, la prossima settima­na, per poter ribaltare questo risultato. Ma do­vremo fare le cose con at­tenzione per non rischiare perché se dovessimo incassare un gol in casa, allora tutto si complicherebbe. So­no comunque convinto che ci qualifi­cheremo » .

SPERANZA - E’ la stessa speranza che ha manifestato Cicinho: «Io credo che tut­to sommato abbiamo giocato bene, mo­strando un gioco interessante che è quello che vuole il nostro allenatore. Il nostro problema credo che sia ancora quello della velocità d’esecuzione. Quando la miglioreremo, sono certo che in campo si vedrà in campo tutta un’al­tra Roma» .

IL BABY - Per chiudere il giovane Gianlu­ca Caprari. Forse anche per le due occa­sioni fallite, una nel primo tempo, un’altra nella ri­presa ancora più clamoro­sa con un palo colpito che lo ha fatto disperare in campo: « Sembrerò strano (in effetti ndi), ma per me la Roma ha giocato una buona partita e certamen­te non meritavamo di per­dere. Io sono ancora molto arrabbiato per quel palo che ho colpito, è stata una delle non poche occasioni che abbiamo avuto per segnare. Solo che non ci sia­mo riusciti anche per un pizzico di sfor­tuna. Io sono rimasto un po’ sorpreso dal fatto di essere schierato titolare, certo mi ha fatto piacere. Mi dispiace però che non abbiamo regalato la prima vittoria al nostro nuovo presidente » .