(Il Messaggero - M.Ferretti) - La decisione di Luis Enrique di non farlo giocare contro lo Slovan nella prima partita ufficiale della stagione, e sotto gli occhi dell’esordiente Tom DiBenedetto, prima l’ha sorpreso (molto) poi l’ha fatto arrabbiare (molto).
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Totti è nero: così non va
(Il Messaggero – M.Ferretti) – La decisione di Luis Enrique di non farlo giocare contro lo Slovan nella prima partita ufficiale della stagione, e sotto gli occhi dell’esordiente Tom DiBenedetto, prima l’ha sorpreso (molto) poi...
Totti ha accettato senza fiatare l’ordine di andare in panchina impartitogli da Luis Enrique, ma via via non ha potuto fare a meno di porsi alcune domande. Essendo il capitano della squadra, ad esempio, Totti si aspettava che l’allenatore gli comunicasse l’intenzione di non farlo giocare molto prima dell’inizio della partita, non direttamente durante la riunione tecnica, quella in cui viene annunciata alla squadra la formazione. Il giorno precedente, mercoledì, si era allenato senza risentire minimamente del problema muscolare che lo aveva accompagnato all’inizio della settimana, quindi pensava (non aveva dubbi) che sarebbe stato impiegato dal primo minuto. Del resto, non era stato proprio Luis Enrique (imitato da Walter Sabatini) a parlare di «Totti al centro del progetto?». Come pensare, allora, di non giocare la prima partita vera della stagione? Sto bene, ho dato la mia disponibilità,gioco. Invece panchina. Soltanto dai cronisti che erano sul charter che ha riportato la squadra a Roma, Totti l’altra notte ha saputo che la sua era stata etichettata da Luis Enrique come un’esclusione tecnica. Al capitano non era stato alcun tipo di spiegazione perché Luis Enrique non le dà mai a nessuno. Inutile aggiungere che avrebbe preferito, non essendo un ragazzino della Primavera, un minimo di chiarezza ma, non volendo assolutamente creare problemi alla squadra e allo staff tecnico, ha scelto la strada del silenzio. Una strada che continuerà a percorrere fin quando non gli verranno spiegate parecchie cosettine. Chiede solo chiarezza. Troppo? Ad esempio, si sta ancora chiedendo che fine abbia fatto il chiarimento annunciato (non da lui) con Franco Baldini per via di quell’ormai famosa intervista del general manager dell’Inghilterra («Totti è pigro»). Con il futuro dg non si è mai (ancora) sentito, ed è convinto che non debba essere lui a fare il primo passo. Lui accetta tutto, si arrabbia ma (per ora) sta zitto. O, al massimo, si lascia sfuggire qualche frase facilmente interpretabile, tipo quel «aspetto tutti al varco» sussurrato a Bratislava. Non ha nessuna voglia, Totti, di mettere il muso per essere stato fuori una partita: sa alla perfezione che non sarebbe un atteggiamento da campione qual è ma, come detto, si fa parecchie domande. Tipo: non è che alla base della mia esclusione c’è stata, indirettamente, anche la mano di Baldini? Magari per dimostrare che nella Roma sono (devono essere) tutti uguali, e che la Roma può giocare anche senza Totti. Cattivi pensieri e basta? Non gli ci vorrà molto tempo per scoprirlo.
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