rassegna stampa roma

Totti e De Rossi “Daje Philou”

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Quarantacinque minuti sotto i ferri, con la musica di Michael Bublè in sottofondo. Un po’ di timore prima di entrare, tanta voglia di ricominciare subito dopo.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Quarantacinque minuti sotto i ferri, con la musica di Michael Bublè in sottofondo. Un po’ di timore prima di entrare, tanta voglia di ricominciare subito dopo.

Spronato da quei compagni che con lui hanno condiviso gli ultimi sette anni. Non dimenticherà facilmente il 5 aprile 2011, Philippe Mexes. Non dimenticherà sì l’operazione al ginocchio, ma anche - e soprattutto - le manifestazioni di affetto di queste ore. Non l’ha lasciato solo la Roma (Pradè lo ha accompagnato al Gemelli ed è andato a trovarlo a Villa Stuart, gli altri dirigenti e il presidente Sensi gli hanno recapitato i loro messaggi d’auguri), non lo ha lasciato solo - e fa male dirlo - neanche il Milan. Da Milano, infatti, si dicono sicuri che Galliani non farà marcia indietro né sulla durata né sull’importo del contratto e che la riabilitazione si svolgerà in parte a Milan Lab. Lui, e le persone che gli sono più vicine, non confermano e non smentiscono, ripetendo soltanto: «Adesso deve pensare prima di tutto alla sua salute».

ORE 8 - Mexes inizia a farlo alle 8, quando si presenta puntuale a Villa Stuart. Due giorni fa si erano sparse voci secondo cui il giocatore sarebbe andato a Barcellona per farsi operare dallo stesso chirurgo che si era occupato di Filippo Inzaghi. Chiacchiere. Come ha confessato il professor Mariani:«Ha scelto lui dove operarsi». Su consiglio, tra l’altro, di Francesco Totti, che anche allo stesso Mariani deve la possibilità di aver giocato - e vinto - il Mondiale del 2006.

ORE 11 - Cominciano ad arrivare i primi cronisti a Villa Stuart. E, puntuali, arrivano anche le prime indiscrezioni. C’è chi dice che il decorso operatorio sarà più breve del solito e che Philippe potrebbe lasciare la clinica già nelle prossime 48 ore (probabile). I tifosi gli inviano i loro auguri tramite radio e siti Internet, proprio nei momenti in cui Philippe si prepara per l’operazione. «Quando è arrivato - le parole di Mariani - piangeva. Adesso invece è più sereno e ride».

ORE 12.50 - L’intervento al ginocchio sinistro di Mexes è perfettamente riuscito. Il professor Mariani incontra i giornalisti e spiega: «L’operazione è andata bene, è durata più o meno 45 minuti. È un periodo infelice questo, che coincide con le vacanze, l’attività fisica è poca. Prevedo comunque 4-6 mesi di stop. Chi ha deciso di affidare l’operazione a me? Ha deciso il giocatore». A Mariani viene chiesto di possibili ricadute: «Normalmente non ci sono questi tipi di pericoli . Si rompe ciò che fa il buon Dio, si può rompere anche quello che fa il chirurgo». Si parla di Milan: «Ha sentito qualcuno della società rossonera?». Mariani sorride: «No...».

ORE 13 - A Villa Stuart c’è un via vai di atleti (persino un giocatore del Lokomitiv Mosca) mentre, chi ha modo di incontrare Mexes, lo definisce «sereno. Chiede solo quando potrà riprendere a lavorare».

ORE 15.05 - Arrivano Francesco Totti e Aleandro Rosi.

ORE 16.15 -I due giocatori escono dalla clinica. Sono sorridenti, Totti in particolare scherza e ride con tutti, suona il clacson ai fotografi, si ferma a firmare autografi a dei bambini che lo stavano aspettando. L’inviato di Sky gli chiede: «Come hai trovato Mexes?». Lui ride e risponde: «Sdraiato...». Tutti ridono, lui entra in macchina e dà appuntamento per oggi, quando dovrebbe tornare a Villa Stuart per un controllo di rito alla caviglia e un altro saluto all’amico. Che ieri ha rincuorato, spronato, incitato. Facendolo ridere. Tanto. Come sempre, del resto.

ORE 16.20 - Arriva anche Daniele De Rossi, annunciato proprio da Totti che, ai giornalisti fa: «Sbrigateve, è arrivato De Rossi...». Il centrocampista si ferma meno di Totti e Rosi, circa una mezzora, poi esce dicendo solo: «L’ho trovato bene».

ORE 17.50 - Dalla clinica esce anche Daniele Pradè, che in queste ore è sempre stato accanto a Philippe. «Lui sta bene, è un guerriero, l’ha dimostrato. Stava già male alla fine del primo tempo ed è vouluto rientrare in campo, da queste cose si vede il carattere della persona». Pradè ha poi spiegato come mai Mexes contro la Juve abbia iniziato il secondo tempo: «Non aveva il sentore che fosse una rottura del crociato, perché il gionocchio non si è gonfiato immediatamente. Lui lavora sodo, la riabilitazione sarà più breve del previsto. Il fatto che siano venuti Totti e De Rossi? È la conferma che siamo un gruppo unito». Infine, l’inevitabile domanda sul Milan: «Il futuro è incerto, anche per il sottoscritto».

ORE 18 - I cronisti lasciano Villa Stuart, in serata esce un comunicato della società: «Mexes è stato sottoposto ad intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il calciatore nei prossimi giorni farà rientro a Trigoria per iniziare il previsto programma di riabilitazione». Continuano le visite per Philippe: l’amico Menez gli è accanto, gli altri compagni pure. Chi di persona, chi al telefono. Il cuore di Roma è questo. Chissà che non serva a non fargli prendere la strada per Milano